Malaga (Esp) – La Scandone onora al meglio il palcoscenico europeo con un’altra prestazione convincente, caratterizzata da tanta grinta e da un buon gioco. Alla fine a spuntarla saranno i padroni di casa dell’Unicaja con il risultato da 72-68, gli irpini non avranno niente da rimproverarsi. Quello che i tifosi si aspettavano è stato visto, ovvero una prova di carattere e senza soggezione alcuna. La Scandone è stata in partita grazie ad una più che discreta circolazione di palla, che ha continuato a produrre tiri perimetrali qualitativi, ed ha coinvolto molto più insistentemente gli uomini all’interno dell’area. Tutti segnali incoraggianti in vista del prosieguo del campionato, ora unico vero obiettivo dei biancoverdi che liberi dall’impegno europeo potranno concentrare al massimo tutti gli sforzi nella lega nazionale. Sontuoso Diener, confusionario ma pur sempre un killer di razza come pochi Chris Warren. Degli Usa sottotono sono apparsi Travis Best, provato dalla marcatura fisica e aggressiva di un Cabezas determinante uscendo dalla panchina (15 punti e Mvp dell’incontro) e Tamar Slay, decisamente fuori ritmo in alcune circostanze. A differenza di Avellino Malaga, pur costruendo molto (17 assist totali) è stata davvero imprecisa dall’arco (3-16 contro il 9-19). A fare la differenza per i padroni di casa è stata l’estrema fisicità del suo roster, con il duo Haislip-Archibald a spadroneggiare sotto il ferro. L’Air ha retto bene finchè ha potuto, brava a far pagare la differenza di altezza nell’altra metà campo agli avversari. Ma con un settore di lunghi così fornito e presente sotto il ferro gli iberici hanno chiuso ogni via per arrivare a canestro da vicino, obbligando i lupi ad una percentuale () con la quale è impossibile vincere in trasferta. Nuovamente sugli scudi Antonio Porta, che si sta confermando in netta crescita e molto più ordinato rispetto alle prime uscite. Il recupero dal dolore al ginocchio (malcurato a causa delle Olimpiadi) sta contribuendo alla ‘rinascita’ del play italoargentino.
Il terzo quarto disputato contro Malaga resterà per intensità ed emozioni uno dei più bei ricordi dell’esperienza europea avellinese. Una frazione nella quale i biancoverdi hanno giocato a viso scoperto, mettendo a segno un buon break e imponendosi nella ‘tana’ degli attuali leader del campionato spagnolo (a detta di molti il più difficile a livello europeo) nonchè partecipanti alle Final4 di Eurolega 2 anni fa. Warren e compagni sono stati avanti anche di sei punti prima di cedere sotto i colpi di Cabezas e di lasciarsi inghiottire dalla temibilissima e durissima difesa in area dei padroni di casa.
Ora anche la matematica condanna i lupi e il girone A chiude i giochi. I quattro posti per l’accesso alle top16 sono stati assegnati al Cibona Zagabria, all’Olympiakos Pireo, al Maccabi Tel Aviv e all’Unicaja Malaga. La Scandone esce a testa alta, pagando l’inesperienza (come dimostrato specialmente in casa col Maccabi) e lo stress fisico. Un viaggio, quello europeo, che sicuramente ha arricchito non solo i cestisti, ma che ha fatto crescere tutta la piazza sportiva e non irpina.
La cronaca: Malaga in campo con Cook, Welsch, Kelati, Haislip e Archibald. I lupi lanciano Best, Warren, Slay, Tusek e Williams. La partenza è tutta a favore degli ospiti ma gli spagnoli non si scompongono e la partita è subito equilibratissima. Williams nel primo quarto è un fattore mentre dall’altra parte è Haislip a dare maggiori preoccupazioni e a lanciare il primo affondo dei padroni di casa (16-10 dopo 7′). Avellino reagisce con determinazione e grazie all’ex di turno Tusek a fil di sirena ricuce il gap (20-17 dopo 10′). Nella seconda frazione Cabezas si conferma l’uomo decisivo per l’Unicaja ma gli irpini riescono nuovamente a rimontare dal -5 (24-19 dopo 13′) facendo impattare la partita sul 28 pari. Ed è sui binari della parità che il match si trascina – con i lunghi protagonisti – sino alla fine del primo tempo, quando una schiacciata sulla sirena di Haislip manda tutti al riposo lungo con Malaga avanti di 2 (35-33 dopo 20′). Nel terzo quarto Avellino costruisce il suo vantaggio grazie ad un’ottima difesa e ad un attacco notevolmente ispirato. Williams risponde pan per focaccia alla schiacciata di Haislip e lancia il primo parziale biancoverde, che con Diener e Radulovic arrivano al +4 (40-44 dopo 24′). Malaga torna a farsi sotto, ma i lupi piazzano un altro parziale e volano sul +6 (45-51). Il match sale di intensità in un palasport gelato dalle prodezze di Warren. Ed è qui che, complice un Best stanco, Cabezas prende in mano i suoi e li guida pian piano verso la rimonta. (49-53 dopo 30′). Il duo iberico Jimenez-Rodriguez porta nuovamente la partita in parità in avvio di quarta frazione (53-53). Warren ruba palla e conduce il contropiede che regala a Slay il punto del nuovo sorpasso biancoverde (60-62 dopo 35′). Un freddo Kelati, però, ghiaccia gli ospiti con una gran tripla. Negli ultimi due minuti l’attacco irpino si sfalda, divenendo confuso. Con i liberi Malaga mette a distanza di sicurezza le due contendenti e si aggiudica vittoria e accesso alle top16. Finisce 72-68 e Avellino abbandona ufficialmente le speranze di top16. E non lo fa a testa alta, ma altissima dimostrando una volta di più i progressi di gioco e di avere qualità e talento per confermarsi tra le prime quattro-cinque in Italia.
Unicaja Malaga – Air Avellino 72-68
(20-17; 15-16; 14-20; 23-15)
Unicaja Malaga: Cook 2, Gomis 4, Rodriguez 2, Welsch 2, Cabezas 15, N’Dong 2, Gabriel, Shirley, Jimenez 5, Archibald 13, Kelati 10, Haislip 17. All: Aito Garcia Reneses
Air Scandone Avellino: Warren 16, Radulovic 3, Porta 2, Best 4, Cinciarini, Crosariol 4, Lisicky, Slay 9, Tusek 7, Williams 8, Diener 15, NardiAll: Markovski
Arbitri:VOREADIS, LAZAROS [GRE] – SPIRIDONOS, LEONIDAS [GRE]- MAESTRE, NICOLA [FRA]
Spettatori: 8200