Un volto nuovo, il carisma di sempre: la presentazione del nuovo asilo Santangelo di Mercogliano

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“Il volto nuovo di una storia antica ma pur sempre attuale: il carisma salesiano”. Presentato questa mattina, tra ricordi, commozione ma anche tanta voglia di guardare al futuro, il progetto di realizzazione della nuova struttura della Fondazione Asilo Infantile “L. & G. Santangelo” di Mercogliano. Nel salone della chiesa dell’Annunziata e San Guglielmo, è stato mostrato, attraverso immagini e descrizioni, il nuovo volto dell’asilo, sede anche dell’Oratorio Don Bosco e delle suore salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice presenti sul territorio.

Attraverso un contributo video e gli interventi degli addetti ai lavori, è stato illustrato nei dettagli il progetto che darà nuova vita ad un’importante struttura per la formazione e l’aggregazione, punto di riferimento per l’intera comunità mercoglianese e non solo.

“Molti di noi piangevano quando è stato abbattuto l’edificio – ha raccontato Don Vitaliano Della Sala, presidente della Fondazione Asilo Infantile “L. & G. Santangelo” -, perché per Mercogliano è sempre stata una struttura di conforto. Da sempre mi chiedevo come mai non si riusciva a modernizzarla, poi con il superbonus siamo finalmente riusciti a farlo e sono contento della risposta positiva dell’ingegnere Sampietro. Ora speriamo di restituire quanto prima a via Roma tutte le attività.
Tutto questo – ha aggiunto – si è potuto realizzare grazie alla fiducia che il Vescovo ha riposto in noi e al suo incoraggiamento continuo, soprattutto all’inizio. Ho anche altri sogni per questa città, vorremmo realizzare un campo sportivo coperto per i ragazzi, e rivalorizzare altri luoghi per farli diventare centri di aggregazione”.

Al fianco del parroco di Mercogliano, Suor Marisa Basile, direttrice pro tempore dell’Asilo Infantile “L. & G. Santangelo”: “Quanta vita e quanta passione ruotano attorno la nostra casa. Ringrazio tutti coloro che l’hanno abitata negli anni passati, attingendo alla vena e al carisma educativi dello stile salesiano. In questo nuovo volto della struttura c’è la linfa del carisma salesiano. Le pietre non sono solo quelle che compongono un edificio, ma siamo noi le pietre vive. E con questo nuovo cammino speriamo di dare anche una risposta concreta ai bisogni di Mercogliano”.

Il progetto architettonico è stato affidato all’ingegnere Nicola Sampietro di Costructura Consulting s.c.: “Sono anni che cerchiamo di raggiungere questo obiettivo e finalmente ci siamo riusciti. Il vecchio edificio risaliva all’Ottocento, ed è stato in passato l’unico centro di aggregazione sociale cittadino. Nella vecchia struttura, che nasceva come abitazione privata, erano presenti una serie di criticità legate alla distribuzione interna degli ambienti, alla presenza di barriere architettoniche, e dal punto di vista energetico. Con il vincolo paesaggistico la procedura per avviare il progetto è stata lunga, ma siamo partiti con i lavori che restituiranno alla comunità un edificio completamente nuovo, antisismico, privo di barriere architettoniche, con una nuova distribuzione degli ambienti ed energeticamente perfettamente autonomo. Interventi che si incanalano, dunque, in modo perfetto nelle prospettive del superbonus e verso la vera transizione ecologica. Siamo stati pionieri – ha concluso – anche su come dovevano essere ripartiti i crediti a livello nazionale per edifici con scopi come quello dell’asilo Santangelo”.

A confermare che la Fondazione Asilo Infantile “L. & G. Santangelo” è stata la prima onlus in Italia ad utilizzare la misura del superbonus, il dottor Cono De Paola di Costructura Consulting s.c. che ha curato il lungo iter burocratico.

A concludere la presentazione, il Vescovo di Avellino Monsignor Arturo Aiello: “All’inizio raccoglievo le preoccupazioni di don Vitaliano. Ma oggi sono qui per dirvi che, in questo tempo di crisi che attraversiamo, abbiamo una sola possibilità che è il sogno. Dal quale dobbiamo prendere grinta e spunti per la vita personale, familiare e per la comunità. Da questa demolizione si progetta il nuovo. Bisogna guardare avanti e creare luoghi dove tutti possano trovare accoglienza e sentirsi a proprio agio. Perché sono i luoghi a fare le persone, non solo viceversa. Se penso a come sono fatte certe scuole a livello strutturale, non mi viene la voglia di andarci a studiare. La bellezza si trasmette con la bellezza e questo non è possibile in scuole strutturalmente brutte, fredde, disadorne. Allora va bene demolire qualcosa che non risponde più a certi canoni, non solo a quelli legati alla sicurezza, all’aspetto tecnico. Vanno demoliti anche i luoghi comuni che ci imprigionano”.