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Un nuovo modello di gioco, in attesa della rivoluzione che partirà dal 2022

Con il Decreto Dignità, si è arrivati a una svolta clamorosa ed epocale sul gioco d’azzardo. Il governo ha, difatti, vietato la pubblicità riguardo il gioco, dando una mazzata soprattutto al mondo online, che ha come fonte di sostentamento principale proprio la pubblicità.

Se, da un lato, la posizione iniziale del governo era molto rigida, tanto da preannunciare la scomparsa del gioco, dall’altro quella che è stata assunta non è stata proprio questa. Ciò ha portato alla possibilità di definire un nuovo modello di gioco pubblico, comunque ancora del tutto da valutare, soprattutto in relazione ai feedback che potrebbe rilasciare il nuovo esecutivo. I provvedimenti legislativi, varati soprattutto nel sopracitato Decreto Dignità, lasciano comunque pochi spiragli: il governo non si muoverà in maniera favorevole al gioco. Le parole di Luigi Di Maio, ministro del lavoro, da questo punto di vista, sono state chiare: “Saremo il primo paese in Europa che vieta totalmente la pubblicità del gioco d’azzardo”. Diretto, senza particolari aperture.

Rimane comunque l’urgenza di pensare a un nuovo modello, per adeguarlo alle nuove realtà di gioco. L’attenzione da parte del governo è stata persistente soprattutto nei confronti del gioco ‘fisico’, vale a dire le sale di gioco e in particolar modo nelle slot machine. È stata effettuata una riduzione di circa 100mila apparecchi, a cui ne va aggiunta una ulteriore che deriva dalle normative regionali. Ed è proprio dalle slot machine, secondo il parere degli analisti di Giochidislots.com, che potrebbe ripartire un nuovo modello di gestione del gioco, con l’introduzione di apparecchiature diverse, comprensive delle regolamentazioni introdotte dal Decreto Dignità, come l’apparizione di un messaggio di avvertimento e la necessità di utilizzo della tessera sanitaria.

La situazione in Campaniaè da monitorare con grande attenzione, visto e considerato che la nostra regione è la terza per numero di macchine installate. Gli apparecchi sono circa 32mila, con 15mila unità a Napoli, 8mila a Salerno, 7mila a Casertae circa mila ad Avellino. Nel 2017, la Campania è stata la terza regione per quanto riguarda la spesa legata al gioco d’azzardo, con 891 milioni spesi, dietro soltanto al Lazio(924) e alla Lombardia(1,69 miliardi).

Nei mesi precedenti al Decreto Dignità, sono state emesse delle normative tra cui una sperimentale che prevede cambiamenti negli orari di funzionamenti delle slot machine e delle altre apparecchiature per il gioco d’azzardo, con due fasce di orario di apertura e orari differenziati per gli esercenti in base all’apertura degli istituti scolastici.

Il discorso relativo alla nascita di nuove slot è rimandato al 2022, anno in cui scadrà la concessione delle reti per gli apparecchi. Nonostante la data non sia immediata, rappresenta comunque una buona opportunità per un cambiamento: c’è tutto il tempo per l’organizzazione da parte degli enti, assieme all’Agenzia delle Dogane, per ridefinire il piano d’azione e portare a una vera e propria rivoluzione nel campo del gioco d’azzardo.

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