Un giovane avellinese manda in tilt il centro di Lucca

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La passione di un giovane irpino manda in tilt il centro di Lucca. Sorpreso a pescare nei canali d’irrigazione che attraversano la città, diventa un piccolo caso amministrativo.

Da alcuni giorni, a Lucca, il suo nome è sulla bocca di tutti. Lui è Rocco Lodise, un 19enne di Carife, in provincia di Avellino, che, come spesso gli accade, si trova nel capoluogo toscano per qualche giorno di vacanza a casa di parenti.

A renderlo, suo malgrado, popolare è stata la sua passione per la pesca.

Attraversando il centro di Lucca, Rocco è rimasto colpito dai corsi d’acqua che attraversano Via dei Fossi, un’arteria caratterizzata dalla presenza di alcuni canali che servivano per l’irrigazione dei campi.

Scrutando i piccoli corsi d’acqua, Rocco si è accorto della presenza di pesci ed allora non ci ha pensato su due volte.

Rocco Lodise mostra il cavedano appena pescato
Rocco Lodise mostra il cavedano appena pescato

Armato di canna, lenza ed esca ha provato a vedere se qualche pesce abboccava all’amo.

La pazienza, si sa, è la virtù che non può difettare ai pescatori.

E così, nel volgere di qualche ora, il suo impegno è stato premiato.

Prima uno, poi un altro, poi un altro ancora: al suo amo hanno cominciato ad abboccare esemplari di cavedani di notevoli proporzioni.

Un pescatore nel cuore di Lucca non si era mai visto.

Il fatto ha destato curiosità tra i residenti ed anche tra i turisti presenti che, non senza qualche sorriso, hanno avvicinato il ragazzo irpino per capire se davvero stesse pescando o se si trattasse solo di una goliardica messa in scena.

Qualcuno, addirittura, ha pensato bene di informare la Polizia Municipale, magari considerando vietata l’attività cui il giovane Rocco si stava dedicando.

Ed invece, con sorpresa, dopo un immancabile rimbalzo di competenze tra gli uffici comunali (tutto il mondo è paese…) è venuto fuori che pescare nei “fossi” del centro di Lucca è ammesso.

Come lo stesso giovane irpino ha riferito al quotidiano toscano “Il Tirreno”, i caschi bianchi hanno provveduto a raccogliere le sue generalità e, constatata la regolarità del suo patentino per la pesca sportiva, altro non hanno potuto fare che augurargli… buona pesca.

E già, perchè la passione di Rocco ha fatto emergere un vuoto normativo, che non contempla alcun divieto per la pesca effettuata nei corsi d’acqua artificiali ad uso irrigazione.

Naturalmente, così come prevede il regolamento di chi pratica la pesca sportiva, i cavedani presi all’amo da Rocco, dopo qualche giravolta, hanno ripreso immediatamente a nuotare nelle acque dei “fossi”.

E chissà che Rocco non abbia dato il la ad un nuovo passatempo per i giovani lucchesi.

 

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