Gli hackers dello “United Cyber Caliphate” hanno diffuso una “Kill List” (Lista di Morte) sull’account Telegram del cyber califfato che contiene i nomi di oltre 4mila persone in tutto il mondo, tutte obiettivi dei simpatizzanti dello Stato Islamico.
Insieme ai nomi infatti viene lanciato un messaggio di morte che recita: “Uccideteli immediatamente e con violenza, ovunque si trovino”. La maggior parte dei nominativi appartiene a presone degli Stati Uniti d’America, pochi gli italiani in lista: appena 29. Undici persone residenti a Milano, sei residenti a Roma, due a Padova, una rispettivamente nelle città di Torino, Bologna, Lecce, Asti, Lucca, Sesto San Giovanni (Milano), Cassina de’ Pecchi (Milano), Frascati (Roma), Berbenno di Valtellina (Sondrio) e infine anche un beneventano.
Di quest’ultimo, oltre al nome, è inserito anche il numero di telefono e l’indirizzo di posta elettronica. I nomi – che circolano già da qualche giorno su tutti i quotidiani nazionali e internazionale – non hanno niente a che fare con la lotta al terrorismo, bensì gli informatici pro-Is avrebbero riutilizzato una vecchia lista presente sul web almeno dal 1999.
Una notizia che ridimensiona sicuramente la minaccia ma che, alla luce dei recentissimi avvenimenti, non può far certo abbassare la guardia alle istituzioni.