Il 40enne che si è reso protagonista della protesta in banca a Mercogliano è stato condannato durante il processo per direttissima svoltosi al Tribunale di Avellino ad un anno di reclusione, ma comunque rimesso in libertà. Davanti al giudice, l’uomo ha spiegato che il gesto compiuto era dovuto solo al fatto di essere disperato: non riusciva più a far fronte ai debiti e i problemi economici con il trascorrere dei mesi aumentavano, mettendo in ginocchio la propria azienda. L’avvocato difensore ha di più argomentato: “l’imprenditore chiedeva del denaro liquido in banca perché ne aveva bisogno, ma i difficili sistemi bancari non hanno permesso di dargli credito”.