A Santo Stefano del Sole svelato il dubbio del canto dell’Assiolo innamorato.
Appena scende il tramonto un «chiù» intermittente comincia ad arrivare alle orecchie di quanti frequentano piazza del Sole a Santo Stefano del Sole per scemare solo a tarda notte.
Ma lo sentite anche voi? Cos’è? Un allarme, un antifurto? non c’è dubbio, è l’assiolo. L’assiolo? Sì, è il canto dell’assiolo, il richiamo d’amore del rapace migratore. La prova è inequivocabile: c’è il video di YouTube per ascoltarlo
https://youtu.be/_YyG_gwW5ew
E’ proprio lui ad accompagnare le serate e il sonno dei santostefanesi con il suo verso metallico, un «cicalino» che sembra artificiale ma che in realtà è un messaggio d’amore vecchio come il cucco. Per quelli del paese, l’assiolo è una vecchia conoscenza: qualche esemplare torna tutti gli anni su uno dei tre tigli monumentali per poi migrare a sud e svernare in Africa, a sud del Sahara, e con il «chiù» dell’uccello innamorato ci si deve convivere per tutta l’estate.
Ma il suo canto è iniziato a diventare familiare anche per quelli che abitano più lontano che raggiungono Santo Stefano proprio perché affascinati da questo piccolo rapace che porta un nome scientifico che sembra uscito da un libro di magia: Otus Scops. È un gufetto lungo una ventina di centimetri, dal piumaggio screziato, imparentato con l’allocco, il barbagianni e la civetta. Solitario e notturno, si nutre perlopiù di grossi insetti ed in questo periodo cerca la compagna per l’accoppiamento. Una sola per ogni stagione.