Un albero non fa primavera. Gli Agronomi si “appellano” al sindaco: “Troppo inquinamento, ne servono un centinaio”

0
295
A sinistra Ciro Picariello

Alpi – Un albero non fa primavera. Quell’acero crimson king norvegese, piantato sabato scorso a Rione Mazzini, è davvero troppo poco per la città di Avellino. Lo afferma Ciro Picariello, presidente degli Agronomi. “L’unica fortuna degli avellinesi – dice Picariello senza mezzi termini – è che nei dintorni c’è ancora del verde. In città mancano alberi e, quei pochi che ci sono, vengono anche trattati male. La manutenzione è scarsa, catastrofica. Ce ne vorrebbero almeno un centinaio. Appezziamo la sensibilità del sindaco Festa ed il lavoro che sta portanto avanti il Servizio Verde del Comune. Ma occorre fare di più. E’ vero, ci sono pochi fondi a disposizione, ma l’amministrazione deve fare in modo da reperirli”.

“I cittadini – prosegue il presidente degli Agronomi – dovrebbero ribellarsi a quelle amministrazioni che non curano il verde pubblico. Certo, anche i privati devono fare la loro parte: la rivoluzione deve partire da ognuno di noi. Noi dipendiamo dalle piante, se nel giro di 50 anni non ci saranno altri alberi, le persone sono destinate a scomparire”.

Picariello invita l’amministrazione comunale ad invertire ulteriormente la rotta. “C’è la necessità di redigere un piano del verde dimensionato al numero degli abitanti. Ad oggi, non siamo ancora in grado di stabilire con esattezza com’è la situazione. Nuovi alberi sono importanti per Avellino, la nostra città si trova in una conca in cui le polveri sottili ristagnano. L’inquinamento è alto ed è un problema che non si deve più sottovalutare”.