Umido allo Stir, scontro Comune-Provincia. Penna: “Venuti meno agli accordi presi”

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Notificata questa mattina al Comune di Avellino l’Ordinanza del Presidente della Provincia, Domenico Gambacorta, che autorizza, in deroga all’apparato normativo ordinario, la trasferenza presso lo Stir di Pianodardine della frazione umida della raccolta dei rifiuti solidi urbani dell’intera Provincia di Avellino per un quantitativo di 700 tonnellate/settimana.

Sulla vicenda è intervenuto l’Assessore all’Ambiente Augusto Penna, che commenta: “Il provvedimento rientra nelle prerogative del Presidente della Provincia, e, ritenendo egli, che ne ricorrano le condizioni, se ne assume la responsabilità giuridica, amministrativa e politica. Si da atto che questo provvedimento è un tentativo di porre rimedio alla condizione contingente, di estrema difficoltà, in cui versa la gestione del ciclo dei rifiuti provinciale, così come evidenziata nella riunione sul tema, promossa da sua Eccellenza il Prefetto di Avellino nello scorso mese di maggio. In quella sede, era stato evidenziato che la produzione media giornaliera di frazione umida di rifiuto, in ambito provinciale, si aggira intorno alle 100-120 t/giorno. Constata la disponibilità della Regione Campania ad autorizzare in via temporanea l’impianto di Flumeri per un quantitativo di 80t/giorno, era da ricercare una soluzione per la parte eccedente.

Il Comune di Avellino, mostrando responsabilità istituzionale e politica, si era detto disposto a condividere l’idea di utilizzare per la “trasferenza” anche il sito Stir, ponendo due condizioni importanti e vincolanti:

  1. L’ottenimento delle autorizzazioni necessarie da parte dei competenti soggetti (Asl, Arpac…);
  2. La limitazione all’utilizzo dello Stir per i soli quantitativi raccolti nella Città di Avellino e negli altri comuni limitrofi all’impianto (Atripalda, Manocalzati, Montefredane), il cui quantitativo coincide, praticamente, con la quota mancante all’impianto di Flumeri.

La seconda condizione è stata posta per tre ordini di motivi – continua il titolare all’Ambiente – Innanzitutto, per una più equa distribuzione territoriale delle stazioni di trasferenza che, a regime, potrebbe vedere i tre siti Stir, Flumeri e Teora coprire quasi uniformemente la provincia in termini di trasferenza/trattamento dell’umido.

Poi, per una ragione di equità sociale: non è socialmente sopportabile un unico sito provinciale, che verrebbe interpretato come ricettacolo del rifiuto umido dell’intera provincia. Viceversa, più siti di sub-ambito che accolgono l’umido prodotto solo in paesi viciniori ad essi, risulta essere una scelta maggiormente accettabile dalle comunità.

Infine, ma non per ultima, per una ragione di ordine ambientale: concentrare a Pianodardine un centinaio di camion diesel provenienti dall’intera provincia che, ogni giorno dovranno attraversare le strade limitrofe all’impianto e rimanere, in attesa di conferire l’umido, in fila a motore acceso, comporta un aggravio significativo delle emissioni di polveri sottili in atmosfera, in un’area già fortemente compromessa dal punto di vista ambientale”.

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