“Apprendiamo con viva soddisfazione – si legge nella nota della Uil – che il processo di condivisione e raccordo tra le Comunità del Vallo di Lauro e del Baianese va avanti e aggiunge altri elementi strategici che potranno sicuramente accelerare la definizione di obbiettivi comuni nell’interesse delle oltre 15.000 famiglie, che con i loro 41.000 abitanti si possono candidare ad essere attori protagonisti per lo sviluppo delle aree interne della Campania. E’ quanto apre la nota Uil a firma del Segretario Generale Luigi Simeone.
Con l’iniziativa a Lauro del 9 ottobre la Uil insieme ai Sindaci, Deputati e consiglieri Regionali, si avviò una riflessione che ora va ampliata ed articolata con tutte le espressioni della comunità interessata, affinché le opportunità e le occasioni che il momento può offrire siano colte nella massima sinergia istituzionale e con il protagonismo dei cittadini.
Sarebbe opportuno – invita Simeone – che ora si avviasse e si regolasse una fase di ascolto e di partecipazione dei soggetti attraverso iniziative di “dibattito pubblico” in grado di recepire ed individuare le istanze e le esigenze delle comunità che intorno a progetti di infrastrutturazione materiali ed immateriali possano segnare il denominatore comune dello sviluppo dell’area vasta così come hanno voluto intenderla i Sindaci del Vallo di Lauro e del Baianese. Iniziative dedicate alla filiera dell’agroalimentare, ai percorsi enogastronomici, al turismo archeologico-religioso e a quello dell’aggregazione giovanile culturale e sportiva possono rappresentare la base del confronto con il territorio, per comporre il “Progetto di sviluppo per Il Vallo di Lauro e Baianese” da proporre nelle sue diverse articolazioni nell’ambito del POR 2014/2020 in via di approvazione.
Un idea composita e condivisa – conclude la nota UIL- che si riferisca al Protagonismo culturale dei Cittadini è la strada che i presidenti delle due Unioni dei Comuni devono inaugurare aprendosi alla contaminazione ed ai contributi di cittadini, enti ed associazioni che vorranno partecipare fin da subito alla sfida che la politica ha efficacemente lanciata e che ognuno deve raccogliere, per segnare un modello di sviluppo partecipato dal basso e indispensabile per la ripresa consapevole e compatibile dell’economia dell’intera Area Vasta.”