Avellino – Micera bis: così è apparso alla sede di Via De Conciliis il segretario cittadino di un Udeur messo sotto accusa. Nicola Micera con al fianco gli esponenti provinciali Nino Musto, Rocco Manzo ed il gruppo consiliare Bruno Di Nardo e Sergio Trezza, non fa giri di parole. Non parte da lontano per tracciare il tema: ‘Come rispondere ai duri affondi di Gerardo Adiglietti’: comincia subito: “Vogliamo dare un grande contributo all’amministrazione però non possiamo accettare le aggressioni della Margherita e di Adiglietti”. Micera non indica i Ds ma solo il suo massimo esponente cittadino: il motivo è semplice “la Quercia non si è pronunciata e Aurisicchio ha preso le distanze… Per quanto riguarda la Margherita, c’è il tentativo di equivocare facendo passare i suoi problemi interni per nostri. Per quanto riguarda Adiglietti, le sue dichiarazioni sono scandalose. Da parte di un alleato, non ci aspettavamo ciò. Continueremo ad essere sospesi fino a quando non faranno, Margherita e Ds, marcia indietro”. Micera, un fiume in piena che travolge chi ha voluto nel bene e nel male additare come reo l’Udeur.
“Vorrei capire cosa vuole Adiglietti dalla città: ha occupato tutto quello che doveva occupare. Stasera dobbiamo annunciare come stanno realmente le cose: con sei consiglieri comunali, i Ds hanno ottenuto tre assessori e un presidente del Consiglio, un direttore generale… invece l’Udeur con tre consiglieri, un assessore”.
Ora l’Udeur – è inutile negarlo – è rafforzato, con Vincenzo Sbrescia e Pino De Lorenzo che sabato convocherà una conferenza stampa. Nel civico consesso saranno in cinque. Dunque se la matematica non è un’opinione… il ‘calcolo’ risulta non troppo complicato. Ma la questione, si premurano di dire: non è di pure e semplici posizioni ma di trasparenza, collegialità e pari dignità. “Con queste dichiarazioni – continua l’esponente cittadino – Adiglietti non ha aiutato, anzi ha creato un danno all’amministrazione e al sindaco. Il suo attacco era mirato a rompere i passaggi ideali che si stanno facendo nell’Udeur: Sbrescia e fra poco De Lorenzo, sono risorse per il partito e il centrosinistra. La verità è che con la presenza di altri due consiglieri comunali, Adiglietti non è più determinante nella maggioranza. Ora non può più condizionarla. Non tiene in considerazione che la sinistra non vince senza il centro”. E ora un passaggio indietro, non troppo a dire la verità.
“Quando si andò a costituire la Giunta, firmammo un documento”. Il documento dei “galantuomini” a firma di Micera, Rosato, Galasso datato 16 luglio 2004 “in cui veniva riconosciuto il ruolo sotto dimensionato dell’Udeur per il quale ci sarebbe stato un riequilibrio a breve. Il tutto per accontentare le pretese di Adiglietti”. Un atto di responsabilità, dunque da parte del Campanile che ora vuole vedere riconosciuti i suoi diritti di visibilità. “Chiediamo al sindaco pari dignità che significa: tutte le scelte debbono essere fatte allo stesso modo… Se ci vogliono poi cacciare fuori, si assumano le responsabilità della scelta, compreso il sindaco. Perché noi abbiamo ribadito la fedeltà al vincolo dell’alleanza”. E’ la volta della levata di scudi da parte di Nino Musto: “E’ un’aggressione personale non accettabile. La libertà di opinione è garantita per legge (si erge a difesa di Sbrescia e De Lorenzo, ndr). In più ci sentiamo in dovere di dire che le accuse lanciate alla De Simone, di gestione pura e mera di potere, sono inconcepibili”. Poi di Rocco Manzo: “L’Udeur non ha mai avanzato pretese. Non chiediamo nulla. Il discorso è politico programmatico. Adiglietti prenda atto che la città ha questa maggioranza perché c’è il centro”. E ancora una volta si ribadisce il concetto: “Il riequilibrio non è di posizioni ma politico programmatico, sia chiaro”.
Galasso alle prese con gli sfoghi di Adiglietti, con i mugugni di qualche componente della Margherita, con le repliche e i moniti dell’Udeur. Ma anche osservatore, forse, di un ingresso targato questa volta fiorellino: il passaggio di Vittorio De Vito attuale consigliere di opposizione, sembra avere i giorni contati. E’ quanto si continua ad apprendere dai corridoi dei palazzi che contano. (di Teresa Lombardo)
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