A Sperone De Mita, parlando di Franco Vittoria, originario di quel comune, lo ha liquidato ritenendolo “… una persona senza pensiero e senza idee, un personaggio politicamente inutile che non sa quello che dice”.
Ad Altavilla l’efficace arringa del sindaco, Alberico Villani, che ha aderito all’Udc. “Dovreste essere fiero che il centrodestra vi ha dato quello che il centrosinistra non vi ha dato, e pensare che lo avete inventato voi, caro presidente – ha affermato Villani – ma noi ci impegneremo fino in fondo per fare giustizia del torto da voi subito”. E De Mita ha ricordato al numeroso pubblico che affollava la sala consiliare i passaggi significativi che hanno portato dalla Margherita al Pd, sottolineando che i dubbi e le perplessità ci sono sempre stati e che di essi c’è traccia scritta nei verbali. “Sono venuto qua ed ho ricomposto un’amicizia – ha detto – e confermato una stima che non ha mai perduto”.
Ad Atripalda il presidente De Mita ha ribadito la sensazione di ottimismo nei confronti del progetto politico dell’Udc, già espressa nelle tappe precedenti, ed ha spiegato che proprio questo elemento gli sta dando la forza di condurre una impegnativa campagna elettorale. “Faccio politica del 1958 – ha sottolineato – ma questa è la prima volta che la conduco d’un fiato, finora avevo sempre preso una pausa a metà campagna elettorale”. Ha attaccato la classe dirigente definendola “di uno squallore insopportabile” ed ha osservato la inutile presenza ad Avellino di “… senza cervello” riferendosi a Finocchiaro e Franceschini: “Pensate – ha detto – sono tutti al livello della De Simone, persone così ad Avellino si chiamano ciandelle”. Ne ha avute anche per Nicola Mancino, Francesco Barra e Gerardo Bianco, accusati di essere uomini “senza sdegno”. Ha analizzato la situazione economica nazionale, evidenziando che la vera questione è intorno al ceto medio che non riesce più a pagare le bollette con la politica che balbetta perché è intenta a parlare della vita privata delle persone.