“Noi siamo gli anticipatori come riferimento degli equilibri democratici, la mia grande ambizione è ricostruire il tessuto della storia democratica del paese. Andando in giro incontro molti giovani che mi sollecitano a riprendere la grande storia della democrazia cristiana, che noi intendiamo recuperare con lo sguardo verso il futuro”. L’onorevole Ciriaco De Mita, presidente regionale della costituente dell’Unione di Centro e candidato capolista al parlamento europeo con la lista dell’Udc, ha riservato gli ultimi due giorni di campagna elettorale alla provincia di Avellino e in serata ha visitato le comunità di Montoro Inferiore, Serino, Sperone, Altavilla Irpina, Atripalda, Montemiletto ed Avellino per spiegare il progetto politico dell’Unione di Centro e tracciare le linee lungo le quali il partito intenderà muoversi sul piano nazionale ed internazionale. “Questa campagna elettorale è anomala – ha affermato a Serino – pur non essendo candidato al Comune o alla Provincia sono al centro delle attenzioni di un gruppo di potere, di ex amici che non rappresentano il centrosinistra perché quello vero fa l’alternativa”. Durissimo il leader di Nusco nei confronti della De Simone: ”E’ la persona più inconsistente, senza parola e moralità politica, imbroglia tutti, anche se stessa. Mai tanta insipienza ha rappresentato la nostra provincia”.
A Sperone De Mita, parlando di Franco Vittoria, originario di quel comune, lo ha liquidato ritenendolo “… una persona senza pensiero e senza idee, un personaggio politicamente inutile che non sa quello che dice”.
Ad Altavilla l’efficace arringa del sindaco, Alberico Villani, che ha aderito all’Udc. “Dovreste essere fiero che il centrodestra vi ha dato quello che il centrosinistra non vi ha dato, e pensare che lo avete inventato voi, caro presidente – ha affermato Villani – ma noi ci impegneremo fino in fondo per fare giustizia del torto da voi subito”. E De Mita ha ricordato al numeroso pubblico che affollava la sala consiliare i passaggi significativi che hanno portato dalla Margherita al Pd, sottolineando che i dubbi e le perplessità ci sono sempre stati e che di essi c’è traccia scritta nei verbali. “Sono venuto qua ed ho ricomposto un’amicizia – ha detto – e confermato una stima che non ha mai perduto”.
Ad Atripalda il presidente De Mita ha ribadito la sensazione di ottimismo nei confronti del progetto politico dell’Udc, già espressa nelle tappe precedenti, ed ha spiegato che proprio questo elemento gli sta dando la forza di condurre una impegnativa campagna elettorale. “Faccio politica del 1958 – ha sottolineato – ma questa è la prima volta che la conduco d’un fiato, finora avevo sempre preso una pausa a metà campagna elettorale”. Ha attaccato la classe dirigente definendola “di uno squallore insopportabile” ed ha osservato la inutile presenza ad Avellino di “… senza cervello” riferendosi a Finocchiaro e Franceschini: “Pensate – ha detto – sono tutti al livello della De Simone, persone così ad Avellino si chiamano ciandelle”. Ne ha avute anche per Nicola Mancino, Francesco Barra e Gerardo Bianco, accusati di essere uomini “senza sdegno”. Ha analizzato la situazione economica nazionale, evidenziando che la vera questione è intorno al ceto medio che non riesce più a pagare le bollette con la politica che balbetta perché è intenta a parlare della vita privata delle persone.
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