Udc: “Partito Democratico? Qui in Irpinia è Partito Doglianza”

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“Ancora una volta in Irpinia sembra prevalere il fronte della lamentela sterile. E’ quanto sta accadendo ancora rispetto alla vicenda dell’Alta Velocità. Il progetto, individuato come prioritario in tutte le sedi, dal Ptcp al Patto per lo Sviluppo, rischia di impantanarsi per pedanti questioni burocratiche che stentiamo a comprendere”. E’ quanto si legge in un documento del coordinamento provinciale dell’Unione di Centro di Avellino. “Rispetto al progetto della quarta tratta Apice – Orsara – si legge ancora – la concertazione con gli enti territoriali si è già svolta. Basta pensare al Tavolo regionale voluto da Giuseppe De Mita, all’epoca vicepresidente della giunta regionale, che si è tenuto nel dicembre del 2012. A quell’incontro, nel corso del quale fu illustrato il progetto nella sua versione definitiva, dovevano seguire i provvedimenti delle amministrazioni comunali coinvolte. Adesso, ad oltre un anno di distanza da quel tavolo, e dopo la sollecitazione degli uffici regionali, si scopre che qualcuno vi ha adempiuto, ma che ancora mancano alcune delibere, come quella del Comune di Ariano Irpino, la cui vicenda appare addirittura paradossale. E’ inaccettabile, ancor di più se si considera come il fronte dei soliti sindaci abbia saputo trovare zelo e solerzia, ma solo quando si è trattato di esternare la solita lamentazione inutile”. “Questa vicenda – continua ancora il coordinamento dello scudocrociato irpino – conferma, tra l’altro, che la sigla PD in Irpinia non sta per Partito Democratico, ma per partito della Doglianza. Tutti pronti a mettersi sulle barricate quando si tratta di cavalcare l’onda di una protesta asfittica, tutti pronti a fuggire dalle proprie responsabilità quando, al contrario, arriva il momento di studiare le carte e di agire concretamente e di conseguenza. A questo proposito possiamo già anticipare come un risvolto molto simile prenderà prossimamente la vicenda delle energie rinnovabili e dei parchi energetici che già adesso fanno registrare il malcontento di alcune amministrazioni comunali. Ebbene, due anni fa da vicepresidente della giunta regionale della Campania l’onorevole De Mita, proprio per dare protagonismo agli enti locali, ha provato a rimettere in piedi il distretto energetico dell’Alta Irpinia che, dopo la firma del Protocollo d’intesa del 2008, era rimasto lettera morta. L’iniziativa era funzionale a fare in modo che sull’installazione dei nuovi parchi il distretto dovesse esprimere un parere vincolante, come la norma vigente prevede. Anche in quel caso ha prevalso il fronte della lamentazione e l’iniziativa si è arenata per la scelta miope di alcuni sindaci che al buonsenso delle decisioni giuste hanno preferito piccole operazioni di convenienza, imboccando, come poi è accaduto, quello che subito si è rivelato un vicolo cieco, legato più alla gestione dei finanziamenti che all’organizzazione del sistema. Adesso, si scopre che vengono attivati nuovi parchi energetici senza il parere delle amministrazioni coinvolte. E’ chiaro che se non si determinano le condizioni amministrative per far fronte a queste evenienze, allora c’è poco da fare. Ma si sa, la lamentazione in Irpinia è un canto delle sirene al quale è difficile sfuggire”.

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