Udc – Foglia alla Regione: un’elezione con tanti primati

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Quello dei circa 16mila voti è solo uno dei primati incassati da Pietro Foglia in questa tornata elettorale. Primo degli eletti nella provincia di Avellino tra le fila dell’Udc, Foglia con il 41,46% dei consensi tra i candidati del suo partito, risulta essere anche il più votato in Regione Campania tra i candidati per la coalizione di Caldoro. Il Presidente dell’Asi è inoltre il primo consigliere regionale della storia dell’Ente (costituito nel 1970) espressione territoriale del Baianese. “Tutto frutto dell’impegno e di un lavoro che durano da anni, della capacità di ascoltare la gente e chi ha davvero bisogno. Perché è questo che la politica dovrebbe fare: garantire costantemente il proprio impegno”. “Quello che deriva dai numerosi consensi ricevuti è un carico di responsabilità notevole. Quando si ha un simile sostegno della gente, dare risposte è obbligatorio”.

E come da prassi, chiusa la partita delle elezioni inizia il toto assessori. Di un posto in Giunta per Foglia, sono in molti a parlare e, interrogato a riguardo, il neo consigliere si dice disponibile: “E’ naturale che chi fa politica abbia delle aspirazioni, sarebbe ipocrita negarlo. Ma che ci sia o no una delega per me, ciò che conta è metterci il massimo impegno possibile che sia in qualità di consigliere o di assessore”.

La sfida che attende Foglia, proprio in virtù della sua elezione da record, non è facile: a lui spetta il compito di dare voce ad un territorio che in fin dei conti in Regione non ci è mai arrivato se non per vie secondarie. La Bassa Irpinia, zona di contatto e contemporaneamente divisoria tra la realtà partenopea e quella avellinese, affida nelle sue mani la risoluzione delle sue più vecchie e problematiche istanze. “La zona del Baianese – ha spiegato Foglia – fino a 40 anni fa era molto avanti rispetto al resto dell’Irpinia. Una situazione che si è però capovolta con il terremoto e soprattutto con la ricostruzione. Il Mandamento è rimasto identico a com’era negli anni ’60 a dispetto di una provincia che nel frattempo ha conosciuto almeno un quindicennio di sviluppo”.

Un’area senza rappresentanti, senza identità, che si è sempre divisa e che proprio per questo – sostiene Foglia – non è riuscita a esprimere un uomo del territorio. Almeno finora.

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