Nei giorni 26 e 27 Dicembre 2017 dalle ore 17:30 il borgo antico di Capocastello a Mercogliano ospiterà la suggestiva rappresentazione del Presepe Vivente organizzata dall’Oratorio Don Bosco e dalla parrocchia dei SS. Pietro e Paolo. Nelle vie del borgo medievale sono diverse le scene che saranno riprodotte per ricostruire i momenti salienti della nascita di Gesù: il mercato, il palazzo di Erode, gli artigiani a lavoro e naturalmente la Natività. Una manifestazione di fede, ma anche uno spettacolo da non perdere per scoprire uno dei borghi più belli dell’Irpinia.
Don Vitaliano della Sala, parroco della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, sottolinea che il Presepe Vivente ci fa “vedere” il racconto dei Vangeli sulla nascita di Gesù come se fossimo presenti; ci fa fare un’ esperienza molto diversa dall’ammirare i Presepi tradizionali e rassicuranti di sughero e cartapesta a cui siamo fin troppo abituati. Quello Vivente ci fa rendere conto che Gesù non nasce né in chiesa né a Natale, ma in un giorno qualunque, in un posto insignificante, da gente che non conta niente e ci interpella. Di fronte alla stalla di Betlemme si può arrivare soltanto in due modi, o come Erode per sopprimere l’Innocente, o come i pastori poveri con il Dio povero. Non esistono vie di mezzo. Quest’anno Gesù Bambino del Presepe Vivente di Capocastello, ci svela Don Vitaliano, è un bambino di colore, figlio di una richiedente asilo: un figlio di straccioni, come il figlio di Dio di duemila anni fa. Egli spera proprio che questo urti la nostra “sensibilità” e la nostra unilaterale idea di Dio! In fondo, è più comodo considerarci a “immagine e somiglianza” di un Dio onnipotente che del Dio Straccione e forse proprio per questo facciamo tanta fatica a vedere Dio nel povero, nello scartato, nel diverso; senza ipocrisia dovremmo ammettere che ci manca il coraggio di restituire Natale a Gesù Cristo e ai poveri, soprattutto a quelli che non sanno più o non sanno ancora che Natale appartiene a loro.
Suor Pia Caso, direttrice dell’Oratorio don Bosco Mercogliano, evidenzia l’aspetto aggregativo che il Presepe sta avendo anche in questa nuova edizione. Infatti la realizzazione del Presepe Vivente per i ragazzi dell’oratorio e per tutti coloro che sono coinvolti in questa entusiasmante e faticosa iniziativa, rappresenta in primo luogo una forte esperienza di spiritualità, di contemplazione e di ricerca della Vita nella Luce di una stalla, misera, povera in cui ogni barriera umana viene abbattuta. In secondo luogo, Suor Pia afferma che il Presepe è per i nostri giovani un momento di condivisione per abbattere le mura dell’indifferenza e dell’individualismo e lasciare spazio al grido di giustizia degli esclusi per ritrovare la speranza nel volto di chi è venuto a dimorare nel nostro mondo.
Sarà un viaggio nel tempo attraverso sapori, tradizioni e musica con circa cento figuranti che popoleranno la piccola “Betlemme” di Mercogliano.