“Tutti insieme possiamo disegnare una città un po’ più per i giovani”. E’ l’auspicio con il quale l’assessore alle Politiche Giovanili, Stefano Luogo, chiude il suo intervento nel corso del consiglio comunale monotematico chiesto dalle opposizioni per sapere che cosa intenda fare l’amministrazione sul tema, per l’appunto, delle politiche giovanili. “Una città un po’ più per i giovani”, è la consapevolezza che, ad oggi, Avellino non lo sia. E la seduta odierna lo ha messo in evidenza plasticamente, perché a dirlo sono stati direttamente loro, i giovani, che sono potuti intervenire al dibattito collegandosi da remoto.
E’ molto chiara, netta ed esplicita, Anita Maglio, dell’Unione degli Studenti. “Abbiamo posto un quesito ai giovani della città: chi vuole andare via dopo aver terminato gli studi? La risposta è stata choccante, tutti vogliono scappare via da Avellino. A questo punto, non si può davvero far finta di niente, la situazione è preoccupante. Chiediamoci il perché, chiedamoci cosa occorre fare, noi sentiamo fare sempre gli stessi discorsi, ma la nostra non è certo una generazione colpevole”.
Maglio affonda il dito nella piaga quando si parla di scuola e pandemia. “Avellino è tra le poche città in cui la dad è stata un regola, solo 21 giorni di scuola in presenza hanno prodotto danni enormi, soprattutto dal punto di vista psicologico. Noi non chiediamo poi tanto, chiediamo la base, le condizioni minime. Chiediamo spazi di socialità, sostegni alle associazioni, consultori, il ritorno del forum dei giovani. Cosa sta facendo questa città per i giovani? Chiediamocelo. Crediamo niente. Se non arrivano risposte, si rischia che ad Avellino restiate solo voi”.