Una rete per la valorizzazione e il turismo: una soluzione da tempo cercata e finalmente messa in atto nella valle dell’Ufita, tra i comuni di Frigento, Castelbaronia, Flumeri, Trevico, Vallesaccarda, Montecalvo Irpino, Greci, Zungoli, Luogosano, Montaguto, San Sossio Baronia, Savignano Irpino, Volturara, Villanova del Battista, Scampitella, Monteverde, insieme alla Comunità Montana dell’Ufita.
Ed è da Zungoli, comune capofila della rete, che è partito tutto il progetto, come dice il Sindaco del neoeletto Borgo più Bello d’Italia, Paolo Caruso: “Non ci siamo fermati al recente riconoscimento al comune di Zungoli, ma attorno ad esso abbiamo sviluppato una rete di 16 comuni, oltre alla Comunità Montana dell’Ufita, che guardano insieme a una prospettiva più vasta. Mettere insieme le forze per ottenere risultati maggiori e suscitare più interesse: la componente essenziale del nostro turismo sono le tipicità del territorio che saranno la base per il rinnovamento dello stesso. I Borghi del passato saranno presenti in una visione rinnovata, fatta non solo di riqualificazione, ma anche di rigenerazione, rivitalizzazione. Rendere un borgo vivo è un processo che passa attraverso il recupero del valore delle porte aperte a livello di attività artigianali, di ospitalità e di tutto ciò che questo territorio ha già da offrire, considerando che abbiamo oramai messo insieme un centinaio di posti letto.”
Fare rete, insomma, per fare turismo. Per questo, dal 19 dicembre in poi, partiranno dei corsi, nell’ambito di un progetto dedicato proprio al recupero turistico dei borghi italiani per il mercato estero e non solo, dedicati agli amministratori e agli abitanti del territorio, per far sì che alle loro capacità e risorse aggiungano i mezzi giusti e la preparazione necessaria.
“Il corso – continua il primo cittadino – il nasce per dare il la a questa struttura appena costituita che può così approfondire gli strumenti e creare figure che saranno ‘sentinelle’ di quel che il territorio può offire, basti pensare soltanto all’unicità di una cultura come quella arberesh di Greci. Una partenza di una prospettiva lavorativa per le nuove generazione, una possibilità concretamente realizzabile in un futuro non troppo remoto.”
Partendo da Zungoli quindi si fanno concreti passi avanti verso un vero e proprio sistema turistico irpino, che non punta più solo alla -seppur doverosa – valorizzazione delle risorse, ma anche al miglioramento, tramite la formazione, di quelle potenzialità indubbie di questo territorio e dei suoi abitanti.