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Tufo – Grassi a Luongo: “Io sono candidato. Rifiuta e va avanti?”

Tufo – “Credo sia meglio l’ecumenismo che vescovi scomunicanti”: battute a parte il sindaco di Tufo Fabio Grassi opera qualche precisazione su quanto affermato dal coordinatore locale di Sinistra Democratica Sandro Luongo.
Primo chiarimento su tutti: “Non esiste alcun problema con l’attuale maggioranza in Consiglio Comunale. Tant’è che più che agli uomini, ho sempre fatto riferimento alla necessità di formulare programmi che tengano conto di un mutato scenario di contesto dentro e fuori Tufo. Ed è poi ovvio che si è chiarito da tempo quali siano o non siano le disponibilità degli attuali amministratori alle candidature, tra chi ha altri impegni e chi aveva già dichiarato che la sua esperienza sarebbe durata solo 5 anni. Credo che altrettanto possa capitare a SD. Si sa che l’attuale squadra in Consiglio avrà una rimodulazione e nessuno lo strumentalizza, come Luongo. È uno strano sport dedurre ciò che non viene detto da ciò che si pensa”.
Secondo il sindaco Grassi Luongo non ha mai negato l’intenzione di “… volermi mandare a casa. Non si è capito ancora chi propone alla carica di sindaco, un suo uomo, uno di un altro partito, uno che passa ogni tanto.
Il PD locale ha sempre risposto a Luongo che non accettava precondizioni per un dialogo. Ma Luongo ha esattamente studiato e previsto l’irrigidimento del Partito reiterando, ogni volta, la cantilena. Il Partito, dopo una lunga discussione allargata anche ai responsabili provinciali, è convenuto sul mio nome ed ha fatto un’offerta a partire da qui. Rifiuta e va avanti? Ne ha titolo, ma non può dire che qualcuno disprezzi SD: nessuno gli ha mai chiesto di sacrificare questo o quello per parlare di centro sinistra, nessuno ha mai motteggiato il suo partito, nessuno ha scavalcato gli organi dirigenti SD, nessuno si è permesso di fare campagne acquisti in casa altrui. Ed il contrario?
Abbiamo capito che Rinascita per Tufo per lui è fallita. A parte questo non abbiamo capito altro, e visto il valzer di incontri che fa non abbiamo capito nemmeno con chi va. Qui, in fatto di gradi, siamo oltre i 360 e, più che al mimetismo, siamo alla trasmutazione della materia.
Il PD segue questa strada: linee programmatiche già stese, dopo la pausa primarie verifica delle disponibilità interne e quindi il programma, discussione dello stesso, apertura. Non si fa così?”.

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