Truffa sui ristori Covid, rito abbreviato per la rete del commercialista Vuolo

0
932

AVELLINO- Sara’ deciso con il rito abbreviato il processo nei confronti del commercialista Pasqualino Vuolo e di altri cinque indagati per la presunta truffa sui ristori Covid. Il Gup del Tribunale di Avellino Paolo Cassano ha infatti accolto la richiesta delle difese (Vuolo e” difeso dai penalisti Vincenzo Di Vaio del foro di Napoli Nord e Alberto Biancardi) di giudizio abbreviato, quella avanzata anche dalle altre parti. L’udienza davanti al Gup sarà celebrata il prossimo primo ottobre. La Procura aveva chiesto ed ottenuto il processo con rito immediato nei confronti della “rete” organizzata dal commercialista Pasqualino Vuolo per una presunta truffa sui ristori Covid. Il Gup del Tribunale di Avellino Giulio Argenio aveva infatti disposto il giudizio immediato nei confronti dei cinque indagati, così come aveva chiesto il pm Vincenzo Russo, il magistrato che ha coordinato le indagini dei militari del Gruppo Avellino delle Fiamme Gialle, agli ordini del maggiore Silverio Papis. In totale Vuolo, grazie alla collaborazione di un altro professionista e all’appoggio di tre “prestanome” sarebbe riuscito a truffare una somma con i contributi previsti dal decreto Sostegni e dal decreto Sostegni bis di circa 1.190.000 euro, tutto grazie ad uno stratagemma nel truccare i redditi del 2019 e quelli del 2020.

LE INDAGINI
L’inchiesta dei militari delle Fiamme Gialle del Gruppo di Avellino, coordinati dal pm della Procura di Avellino Vincenzo Russo nei confronti di quattro società che nell’anno 2021 avevano presentato istanza per usufruire delle misure di sostegno economico destinate ai soggetti colpiti dall’emergenza epidemiologica “Covid 19”. tramite una serie di dichiarazioni IVA tese a far apparire un volume d’affari mai conseguito nell’anno 2019, Vuolo Pasqualino, con la complicità del suo collaboratore I.R e dei prestanome C. G e O.O, avevano indotto in errore l’Agenzia delle Entrate in merito alla sussistenza dei requisiti per usufruire dei contributi a fondo perduto previsti dal “Decreto Sostegni” e dal “Decreto Sostegni bis” facendo figurare una (in realtà inesistente) flessione del fatturato, ottenendo i contributi. Per questo primo filone di indagini era stata già applicata nei confronti di Vuolo Pasqualino e I. R la misura della custodia cautelare in carcere (entrambi poi hanno ottenuto attenuazione della stessa misura con la concessione degli arresti domiciliari). I militari delle Fiamme Gialle hanno ricostruito cifra per cifra le false dichiarazioni organizzate secondo l’accusa da Vuolo.

I NUMERI GONFIATI
La prima delle quattro società che di fatto secondo le indagini avrebbero avuto come gestore il commercialista, benché intestate agli altri indagati, tutti “prestanome” secondo l’ipotesi accusatoria, e’ la “Lavoro e Sicurezza srls”. Ebbene dagli atti esaminati dai militari di Via Pontieri, risulta che la società avrebbe dichiarato una flessione elevata tra il 2019 e il 2020. Nello specifico rispetto ai 745mila euro di fatturato del 2019 nel 2020 ne sarebbero stati fatturati invece 10.740. Si tratta di una media mensile. In verità la vera media sarebbe stata di 146 mila nel 2019 e 129 mila nel 2020. Una flessione inferiore. Per questa società era stato ottenuto un contributo di 146mila euro il 15 aprile 2021 e nel giugno successivo lo stesso importo. Per i contributi percepiti nella seconda società, che era la “Lavoro e Sicurezza Srl” sarebbe stato rendicontato che i contributi percepiti nel 2019 erano pari a 749mila euro, nel 2020 invece a 0 euro. Era spuntata così come avverrà anche per la Deab Srl e la Gv Srl una presunta fatturazione per 9 milioni di euro, una cifra irreale, visto che hanno accertato i militari delle Fiamme Gialle non esistevano rapporti commerciali per le stesse società. Tutto questo era già in parte emerso a novembre, nella prima fase dell’inchiesta del pm Vincenzo Russo. Ma l’inchiesta della Procura e delle Fiamme Gialle non si era affatto conclusa. Grazie al l’analisi dei dispositivi mobili in uso agli indagati, oltre a fornire importanti elementi di conferma in merito alla responsabilità dei primi quattro indagati, sarebbe venuto fuori il rapporto tra G.L e Vuolo Pasqualino. Si tratterebbe in particolare di una serie di chat intercorse tra quest’ultimo, I. R e l’indagato . Lo stesso, secondo le accuse raccolte da Procura e Fiamme Gialle era pienamente coinvolto nell’organizzazione messa in piedi dal commercialista.In particolare dalle conversazioni WhatsApp estratte dal telefono cellulare in uso al Vuolo è emerso che quest’ultimo inviava all’indagato una serie di prospetti relativi alle società per la divisione degli importi che nei mesi di aprile e maggio le varie società avevano ricevuto in applicazione dei decreti “sostegni” e “sostegni bis”.

IL RICICLAGGIO
E’ contestato anche nelle indagini il reato di riciclaggio. Lo stesso Vuolo infatti avrebbe gestito i conti facendo un versamento di piu di 300 mila euro ad una societa’ della quale lo stesso era al tempo legale rappresentante e socio unico, per un importo analogo alla somma corrisposta dall’Agenzia delle Entrate alla societa’ dell’indagato L.S, a titolo di contributo previsto dal c.d. “Decreto Sostegni Bis”, e a meno due mesi dall’accredito, in assenza di documentazione fiscale comprovante rapporti commerciali tra le due imprese nonostante la causale “Saldo fattura nr. 1”, così trasferendo in attività economiche e imprenditoriali il denaro proveniente dalla commissione del delitto di truffa aggravata in modo da ostacolare concretamente, con tali accorgimenti fiscali e contabili, l’identificazione della provenienza delittuosa. Avrebbe anche provveduto a trasferire ingenti somme di denaro ad una società intestata ad un altro indagato e accreditate nel maggio e giugno 2021, a titolo di contributo COVID 19, con una serie di operazioni economiche, in particolare riferimenti ad operazioni commerciali o consulenze, senza che vi fossero mai state documentate relazioni tra le società o anche rapporti di lavoro da professionista con le stesse. Il materiale probatorio è costituito in prevalenza dalle informative dei militari delle Fiamme Gialle, a partire dalla comunicazione della notizia di reato del maggio 2023. Pasqualino Vuolo nelle more di questa prima indagine e’ stato raggiunto da una seconda ordinanza (attenuata di recente dal Riesame con i domiciliari)
Aerre