AVELLINO- C’e’ il via libera della Procura di Avellino ad un patteggiamento a quattro anni di reclusione per l’ex bancario della filiale di Solofra che nel luglio del 2021 era stato denunciato per una serie di presunte truffe, quelle per cui in un lungo arco temporale , ovvero tra il 2008 e il 2021 avrebbe sottratto contanti e risparmi ai correntisti della filiale conciaria della banca per un totale di circa due milioni e mezzo di euro. Questa mattina davanti al giudice monocratico Lucio Galeota e’ arrivato il disco verde alla richiesta di patteggiamento avanzata dal difensore dell’ex bancario, l’avvocato Fabio Tulimiero. Nelle prossime ore dovrebbe arrivare anche la sentenza del Tribunale. In aula oltre alle trentacinque su trentanove denuncianti (tante sono le parti offese costituite ndr) si e’ aggiunta anche la Banca, rappresentata dal penalista Luigi Petrillo. L’imputato e’ accusato di truffa aggravata dell’abuso del ruolo di prestazione d’opera e dal danno patrimoniale di rilevante entità (basti pensare che in almeno due casi la cifra investita era quasi pari ad un milione di euro, più precisamente circa 950mila euro da una correntista di Montoro e 850mila euro da un correntista di Mercogliano.
IL SISTEMA
Carpenedo la fiducia dei correntisti, molti dei quali conosceva da anni e altri legati anche a parentela con la moglie dell’ex bancario indagato, l’ uomo gli proponeva prodotti Finanziari della banca a carattere annuale, biennale o semestrale, facendogli firmare dei documenti e moduli in bianco di prelevamento del contante o ricevendolo dalle stesse vittime. Non solo. Raddoppiate le copie dei modelli di ricevuta degli investimenti sottoscritti dalle ignare vittime, non procedeva mai a formalizzare tutte le procedure informatiche necessarie per completare gli investimenti e i prodotti finanziari proposti. Appropriandosi delle somme in contanti ricevute. Quindi mai definite. Infine alla scadenza dei finanziamenti, proponeva altri prodotti finanziari promettendo che i guadagni sarebbero lievitati. Un sistema che e’ andato avanti fino al luglio del 2021, quando il sistema era stato scoperto e denunciato. In un primo momento la contestazione di frode informatica aveva determinato il trasferimento del fascicolo a Napoli (615 ter competenza Distrettuale). Giacche’ le operazioni informatiche non erano mai state di fatto concretizzate, l’accusa e’ caduta e gli atti sono tornati ad Avellino. Cosi’ il reato e’ stato stralciato e da qui il trasferimento nuovamente ad Avellino dove si parte ora con il processo. Le vittime sono rappresentate dagli avvocati Raffaele Tecce, Gaetano Aufiero, Matteo Fimiani, Olindo Preziosi, Francesco Di Cicco e Gerardo Di Martino.