Irpinianews.it

Troppe polveri sottili nell’aria, Avellino si prepara a 30 giorni di limiti alla circolazione

Marco Imbimbo – Il nuovo anno è appena iniziato, ma le centraline Arpac già hanno registrato 10 sforamenti per le polveri sottili in città, a fronte di un tetto massimo di 35 annui. La situazione non è delle migliori, come denunciato anche da Legambiente e Codancos, per quanto riguarda non solo Avellino, ma anche Caserta e Napoli. Inoltre, questi 10 sforamenti, rappresentano una delle soglie di allarme previste dal protocollo anti-inquinamento firmato pochi giorni fa in Comune, insieme ai sindaci dell’hinterland. Al decimo sforamento, devono partire delle misure di contrasto all’inquinamento e da Palazzo di Città sono pronti a passare alle vie fatto.

“Nei prossimi giorni, il sindaco Foti, firmerà l’ordinanza che limita la circolazione in città”, annuncia l’assessore all’Ambiente, Augusto Penna. “Così come prevede il protocollo, al superamento di 10 sforamenti, per almeno 30 giorni non potranno circolare le auto euro 3, se diesel, ed euro 2, se a benzina, nelle fasce orarie 8-14 e 15-20. Si prevede anche il divieto di mantenere il motore acceso per i veicoli in sosta, il divieto di bruciatura di vegetali e loro residui, la regolazione delle temperature di edifici pubblici e privati per un massimo di 8 ore”. La bozza di ordinanza, inoltre, verrà inviata anche ai comuni di fascia A che hanno sottoscritto il protocollo anti-inquinamento, Atripalda, Mercogliano e Monteforte, perché come ricorda Penna: “L’inquinamento non conosce confini amministrativi”. Spetterà poi ai singoli sindaci emettere le ordinanze per i rispettivi comuni.

Intanto anche Legambiente e Codacons hanno lanciato l’allarme sull’inquinamento, alla luce dei tanti sforamenti che si sono registrati lo scorso anno. L’associazione dei consumatori ha anche chiesto il commissariamento per quei Comuni dove si sono registrati oltre i 35 sforamenti previsti dalla legge. “E’ sua legittima facoltà fare questa richiesta – spiega Penna. Spero, però, che valga per tutti i comuni d’Italia, anche in considerazione del fatto che, le centraline che misurano la qualità dell’aria, non riguardano solo il Comune in cui sono localizzate, ma anche tutta l’area circostante. Non credo, però, che questa sia la soluzione o che le centraline possano essere affidate all’Esercito che ha altre competenze né può contrastare l’inquinamento atmosferico schierando delle truppe. Servono, invece, azioni serie”. La sottoscrizione del protocollo anti-inquinamento, secondo Penna, va in questa direzione. “Sono stati già programmati degli interventi in accordo con i comuni della Valle del Sabato, in ossequio alla questione nota e certificata che la qualità dell’aria non è riferibile ai confini amministrativi di un Comune dove sono presenti le centraline, ma nel nostro caso riguarda l’intera Valle del Sabato. Quindi, affiché gli interventi siano efficaci, debbono essere intrapresi da tutti i comuni in maniera uniforme”.

Exit mobile version