Trivellazioni, Primavera Irpinia: “Sì alle ricerche petrolifere. Ecco perchè”

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“Sono trascorsi alcuni mesi da quando, per la prima volta e in completa solitudine, esponemmo le nostre tesi a favore delle ricerche petrolifere in Irpinia”. Comincia così la nota congiunta di Sabino Morano ed Erminio Merola dell’associazione Primavera Irpinia.

“L’impossibilità di intavolare una discussione seria sulla questione ci aveva convinto a fare un passo indietro. Ritenevamo insostenibile un ruolo da teste di legno in balia delle palle lanciate dai cannoni dei comitati No Triv.

Ora, invece, anche grazie alla campagna informativa avviata da importanti testate nazionali, crediamo che i tempi siano maturi per provare a portare avanti anche in Irpinia un confronto, serrato ma libero da pregiudizi, sulle positive ricadute economiche che lo sfruttamento delle risorse energetiche presenti nel sottosuolo avrebbe sulla nostra economia.

L’iniziativa referendaria, seppur nata con altri scopi, ha di certo il merito di aver allargato il campo della discussione sulle ricerche petrolifere, allontanandola da facili strumentalizzazioni ideologiche e localistiche.

È noto a tutti che lo sviluppo economico dell’Italia sia stato alimentato e dipenda ancora oggi, quasi esclusivamente, da due fonti primarie di energia: metano e petrolio. È altrettanto noto lo svantaggio economico dovuto alla importazione di greggio e al mancato sfruttamento dei nostri giacimenti.

Fa riflettere, inoltre, che in Sicilia, dove più antica e diffusa è la ricerca petrolifera, non si abbia alcuna intenzione di rinunciare agli introiti provenienti dall’estrazione dell’oro nero.

In Irpinia, invece, si vorrebbe dire no a priori a una ripresa economica e produttiva che trovi nel sottosuolo la propria cassaforte e nel petrolio estratto il proprio carburante. Se no deve esserci, questo deve arrivare solo a seguito di un approfondimento.

Ecco perché con l’Associazione “Primavera Irpinia” proveremo a dar vita a un laboratorio che oltre a permettere alle imprese petrolifere di comprendere meglio il mondo in cui si dovrebbero svolgere le proprie attività, consenta a giovani ed esperti della materia di mettersi in luce.

Il nostro è un progetto ambizioso così come lo era il grande Centro Studi dell’Eni fondato da Mattei quando l’Italia, paese povero e depresso, poneva le condizioni per la ripresa economica. Nomi illustri collaborarono con il Centro Studi Eni, anche qualche irpino, tra i quali è impossibile non citare il professore e giudice emerito Sabino Cassese.

Sulla scia di tali esempi e osservando il rapido progresso realizzato nel giro di pochissimi anni in Italia e nel mondo grazie alle industrie petrolifere, ci auguriamo di dare con il nostro lavoro ed esempio un piccolo contributo alla causa. Il petrolio, il metano e le sue industrie hanno già dimostrato di operare a vantaggio dell’uomo, quindi, possiamo facilmente immaginare quale potrebbe essere il loro apporto allo sviluppo di una provincia depressa come l’Irpinia”.

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