Il Consiglio Regionale della Campania, presieduto da Rosa D’Amelio, si riunirà, in seduta antimeridiana, martedì 29 settembre 2015 dalle ore 10 alle 12, per approvare le delibere per la richiesta di referendum abrogativo contro alcune norme inserite nella legge “Sblocca Italia” che consentono e facilitano la ricerca e le estrazioni di petrolio sia in mare che sulla terraferma.
La convocazione dell’assemblea – si ricorderà – si sarebbe dovuta tenere domani giovedì 24 settembre.
La nuova convocazione cade proprio il giorno antecedente il 30 settembre i termini per la presentazione delle richieste di referendum presso la Corte di Cassazione.
Intanto, è di oggi la notizia che la Sicilia non farà parte delle Regioni italiane che proporranno il referendum contro le trivellazioni petrolifere.
Questo proprio nel giorno in cui il voto positivo della Sardegna ha fatto raggiungere il quorum minimo di consigli regionali per proporre il referendum abrogativo delle norme nazionali che regolano le autorizzazioni e gli espropri a scopo di prospezione per la ricerca e estrazione di idrocarburi nel sottosuolo, previste nello “Sblocca Italia” e nel decreto Sviluppo.
L’Ars non ha raggiunto il quorum di 46 voti favorevoli (la maggioranza più uno dei parlamentari, pari a 90) per i due quesiti relativi all’art.38 dello “Sblocca Italia” e all’art.35 del decreto Sviluppo: il primo ha ottenuto 38 voti favorevoli, 16 contrari e 2 astenuti; il secondo 32 favorevoli, 15 contrari e 2 astenuti. A pesare, a quanto sembra il voto contrario del Pd.
Il referendum abrogativo, comunque, ha raggiunto lo steso la soglia minima di cinque regioni che lo propongono. Oltre alla Sardegna hanno votato sì la Basilicata, Regione capofila, e successivamente Marche, Molise, Puglia e Sardegna.
Prima del 30 settembre, data entro la quale i quesiti dovranno essere depositati presso gli uffici della Corte di Cassazione, si riuniranno anche i Consigli regionali di Abruzzo, Veneto, Campania, Calabria, Liguria ed Umbria.