Trivellazioni, Fiordellisi: “Cgil contro referendum? Ad Avellino abbiamo detto no”

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trivellazioni petrolio
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“La Filctem Cgil di Avellino si schiera contro le trivellazioni”.

Lo dichiara Franco Fiordellisi, Segretario Filctem Cgil di Avellino.

La precisazione arriva dopo le dichiarazioni del segretario nazionale dei chimici della Cgil, Emilio Miceli, che in un intervento pubblicato nelle pagine dei commenti del quotidiano “Unità”, aveva preso nettamente posizione contro il referendum del 17 aprile.

“In un mondo attraversato dall’ombra della guerra e con il rischio di un coinvolgimento fortissimo dell’Italia – aveva detto Miceli a poco più di un mese dal referendum indetto da comitati locali e ambientalisti che cercano di porre un freno all’attività della ricerca di idrocarburi in Italia – sarebbe un errore strategico, fatale per il nostro paese vietare l’estrazione di idrocarburi. Ci saranno “imprese che chiuderanno i battenti con emigrazione verso altri lidi di frotte di ingegneri e di complesse infrastrutture tecnologiche e logistiche che rischiamo di perdere, insieme a migliaia di posti di lavoro dell’indotto, nelle quali primeggiamo perché è un lavoro che sappiamo fare, una volta tanto tra i primi nel mondo”.

Franco Fiordellisi
Franco Fiordellisi

Di tutt’altro avviso Fiordellisi che ha spiegato: “Le posizioni sia in Cgil che in Filctem sono articolate, come tradizione della nostra organizzazione c’e’ pluralità. Detto questo, non certo per effetto nimby, la segreteria Filctem di Avellino si è espressa per evitare che ci siano attività esplorative e di trivellazioni sul nostro territorio già fortemente esposto.

Vista l’esperienza ‘negativa’ di Solofra e la difficoltà ad avere anche una depurazione efficace, abbiamo i fiumi esposti ad enormi rischi, quindi unitamente alle sorgenti da tutelare riteniamo che debba essere primario per il nostro territorio il principio di precauzione. Ovviamente la complessità del ‘risiko’ energetico internazionale, la partita delle emissioni, la mancanza di un piano energetico regionale, nazionale ed europeo unico, unitamente alla mancanza di politiche industriali moderne e di azioni per il risparmio energetico, creano problemi che dobbiamo affrontare”.

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