Tributo del mondo del giornalismo a Di Nunno, Verna: “Aveva sguardo critico, ha lasciato il segno”. Marzullo: “Ho iniziato con lui”

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“Di Nunno era una persona civile e per bene. Se ho preso il microfono in mano è stato per merito suo. Lui mi accompagnò ad intervistare il comandante dei vigili urbani di Avellino, Dopo di quella, ovviamente, ne ho fatte altre, tante altre”. Gigi Marzullo, volto noto della Rai, ricorda così la figura di Antonio Di Nunno, ex sindaco di Avellino ed ex giornalista della Rai.

“Giornalismo e politica. La lezione di Antonio Di Nunno” è il titolo del convegno, moderato dal giornalista Generoso Picone, ex assessore alla Cultura con Di Nunno, che ha visto la partecipazione del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli e del Presidente Nazionale dell’Ordine Carlo Verna, del professore di Storia Moderna Francesco Barra e dei giornalisti Nunzio Cignarella, Nicola Cecere, Aldo Balestra, e Matteo Cosenza.

“E’ stato uomo di ragionamento pacato e attenzione. Mi manca molto il confronto con lui su tematiche di grande attualità, come ad esempio la comunicazione web e i nuovi linguaggi, di recente analizzati anche dal Papa”, precisa Verna. Il presidente dell’Ordine dei giornalisti ricorda anche l’attenzione di Di Nunno “per le aree interne e le periferie. Era la sua unica “faziosità” quando faceva politica. Si batteva per far capire che non esisteva solo Roma o Napoli e che le questioni che riguardavano Avellino e l’Irpinia potevano interessare tutte le aree interne del Mezzogiorno. Da giornalista ha avuto sempre uno sguardo a 360 gradi. Di Nunno ha sempre diviso con grande nettezza e trasparenza l’attività di giornalista da quello di politico”.

Antonio Gengaro, ex presidente del consiglio comunale e da sempre vicino a Di Nunno, ricorda il suo impegno appassionato per la città. E’ stato un faro accesso sulle questioni avellinesi. E’ stato giornalista con occhio critico, proteso verso la soluzione dei problemi. Tonino poi amava confrontarsi con altre realtà, conosceva tante città italiane che amava visitare anche per studiarne metodi di gestione e buone pratiche amministrative”.

Di Nunno è stato tra i protagonisti della cosiddetta stagione dei sindaci. “Quando parlava durante l’assemblea dell’Anci o della Lega delle Autonomia era ascoltato, aveva grande presa, come Bassolino, Rutelli, Veltroni o Bianco. Sono stati anni in cui il sindaco aveva un peso specifico rilevante, interprete di una comunità in evoluzione. Di Nunno è stato innovativo, un grande interprete di una stagione politica importante. Le sue giunte sono state di alto profilo, nomi di grande spessore che hanno gestito fasi particolarmente difficili per la nostra città. Credo che i risultati della sua azione siano ancora tangibilimarzullo”.