Trevico – Il diacono Euplio, che muore tenendo ben stretto tra le mani il Vangelo per essere illuminato dalla Parola fino agli ultimi istanti della sua esistenza terrena: questa è l’immagine che il vescovo della diocesi Ariano-Lacedonia, monsignore Giovanni D’Alise ha enfatizzato durante l’omelia celebrata nella cattedrale di Trevico, dove oggi si festeggiava la ricorrenza di sant’Euplio, patrono del piccolo comune “tetto dell’Irpinia” e della intera Baronia. Il vescovo, accolto da centinaia di fedeli, ha chiesto che l’esempio del diacono, morto martire a Catania, rappresenti la base per i cattolici dalla quale poter ripartire per riflettere intorno al valore della preghiera e della fede senza falsità ed indugi. D’Alise ha sottolineato che la gioia e la serenità sono i sentimenti che appartengono al buon cristiano e che l’incontentabilità, oggi profondamente diffusa, è la causa dell’assenza dei valori eterni nella vita dell’uomo ed ha citato l’esperienza realizzata a contatto con alcuni vescovi africani, che provenivano da una terra povera, ma abitata da fedeli felici di vivere la straordinaria esperienza a contatto con il Signore. “Da quelle parti – ha detto il vescovo – per andare a pregare le persone marciano per due giorni, arrivano cantando e cantando tornano a casa, mentre la nostra società del benessere ha tutto, ma è insoddisfatta perché non vive correttamente la fede”. L’immagine di sant’Euplio suscita una profonda commozione nel popolo della Baronia, che ogni anno accorre ai suoi piedi per testimoniare l’importanza che assume nella loro vita, con in prima linea il parroco di Trevico, don Michele Cogliani e il sindaco Giuseppe Solimine. I festeggiamenti sono iniziati lunedì scorso con la presentazione del libro “De Trinitate” realizzato da suor Cristina di Lagopesole e il concerto di musica medievale e si sono conclusi questa sera con la processione del santo lungo le via della città. La banda di Acerra e il concerto di musica napoletana hanno fatto da sfondo alla manifestazione, che è stata arricchita con il tradizionale mercato delle bancarelle. In questi ultimi anni, intorno alla vita terrena del diacono sono nate numerose ricostruzioni, che hanno favorito l’avvicinamento, non solo religioso, della Baronia con le comunità di Catania, dove Euplio morì nel 304 e di cui è compatrono, e di Francavilla di Sicilia e l’interesse suscitato dalla sua vita spinge sempre più i fedeli a recarsi a Trevico per pregare davanti alle reliquie del santo, gelosamente custodite nella cattedrale. L’obiettivo è quello di realizzare un santuario in suo onore da inserire negli itinerari religiosi che da Napoli e dal mezzogiorno conducono verso San Giovanni Rotondo.