Trevico – “Il convegno di questa mattina dimostra che non sempre per realizzare le grandi cose occorrono grandi istituzioni, talvolta anche le piccole istituzioni possono fare grandi cose”. Così il senatore Nicola Mancino, vice-presidente del Consiglio superiore della magistratura ha giudicato la manifestazione nazionale, organizzata dal sindaco di Trevico, Giuseppe Solimine, nei giorni 6 e 7 settembre per avviare una riflessione a più voci sulla trasparenza e il monitoraggio degli atti nella pubblica amministrazione. Mancino ha sviluppato il suo intervento, giunto a conclusione della due giorni di incontri, tavole rotonde e relazioni, partendo da un interrogativo: come mai gli imprenditori, i sindacati, i magistrati e la pubblica opinione si riuniscono per parlare di sviluppo e di efficienza dei servizi ma la pubblica amministrazione è silenziosa? Evidentemente esiste una difficoltà nei rapporti tra le istituzioni e tra queste e i cittadini, i quali non sono assolutamente contenti per come funziona la macchina amministrativa rispetto al quale occorre recuperare la coerenza del rapporto tra lo stato, che tutela gli interessi dei cittadini, e le realtà territoriali, tenuto conto che se queste ultime non lavorano o lavorano male danneggiano anche gli interessi generali. Il vice-presidente del Csm ha sottolineato anche l’importanza del recupero del rapporto tra la pubblica amministrazione e i suoi quadri dirigenti ed ha auspicato che vengano individuati gli strumenti per rendere effettivo il controllo – se non preventivo almeno successivo – sugli atti prodotti. Di qui la necessità di giungere all’approvazione di riforme concordate che non restino in vigore per cinque anni se il governo che le ha fatte resiste per cinque anni. A proposito dei piccoli comuni Mancino ha rilanciato ancora una volta la necessità che gli enti locali si associno per migliorare la qualità dei servizi pubblici ed ha richiamato l’importanza che le comunità minori occupano nel paese, aggiungendo, però, che senza la partecipazione delle giovanissime generazioni il dibattito è sterile. Ed ha invitato alla mobilitazione per liberarci dai tanti problemi senza aspettare che altri siano i nostri liberatori. A margine è intervenuto anche sulla questione relativa alla emergenza magistrati al tribunale di Ariano Irpino, assicurando il suo impegno per superare subito il disagio legato alla carenza di unità, ma ha avvertito che il problema è causato dalla mancanza dei concorsi per l’assunzione di nuovi giudici. Nicola Mancino è intervenuto dopo gli interventi di Bruno Flaviano, direttore centrale Consip, che ha relazionato sulla trasparenza, monitoraggio, controllo e valutazione gestionale; di Giuseppe Ianniruberto, presidente titolare della sezione lavoro della Corte di Cassazione; di Guido Vidiri, magistrato presso la Corte di Cassazione e di Paolo Morra, direttore amministrativo ospedale evangelico Villa Betania di Napoli.