Castelfranci – Trenitalia è in piena crisi finanziaria, una crisi profonda. La drammatica situazione in cui versano le Ferrovie dello Stato non giustifica però i disagi che migliaia di pendolari devono subire ogni giorno per raggiungere i luoghi di lavoro. La nostra provincia, seppur piccola, non è esente dal problema. Nè dai conseguenti disagi. I riflettori in questo caso vengono proiettati ancora una volta sulla tratta ferroviaria Avellino – Rocchetta S. Antonio che nonostante le numerose iniziative dirette ad un potenziale rilancio, continua a vivere la sua indisturbata empasse. La ferrovia che potrebbe rappresentare un’ottima strada di comunicazione per tutta la provincia continua a vivere il suo stato di abbandono da circa un ventennio in una indifferenza che vanifica gli effetti positivi che la linea stessa potrebbe apportare. Il problema principale che interessa la tratta è l’orario dei treni: corse che non tengono minimamente conto delle esigenze dei pendolari e di tutti coloro che le utilizzano. I percorsi giornalieri sono otto: un treno arriva e ritorna da Rocchetta Sant’Antonio, altri sei percorrono il tratto Lioni – Avellino. L’ultimo collegamento istituito è quello Lioni-Salerno che rappresenta un vero e proprio paradosso sia in termini di orario che in risposta alle esigenze per cui è stata istituita. Il percorso infatti è nato principalmente per gli studenti universitari di Fisciano che necessitavano di un collegamento con l’ateneo in prima mattinata. Ma l’orario vigente è del tutto inopportuno: il treno infatti parte da Lioni alle ore 10.00 circa ed arriva a Mercato San Severino alle ore 12.00. Il dato più sconcertante è che gli studenti non hanno la possibilità di tornare a casa se non con il treno del giorno seguente, quello delle ore 8.00. Da qui la mancata utilizzazione della tratta dovuta ad una certa inadeguatezza. Del tutto simile la situazione dei pendolari che percorrono l’Avellino-Lioni o la Lioni–Avellino. Se gli orari di andata sono congrui a quelli lavorativi – perché i treni partono in prima mattinata – al ritorno non ci sono treni che ripartono dopo le ore 15.00. Intanto i fondi promessi dalla Regione Campania per la riqualificazione della tratta tardano ad arrivare. “La Regione Campania sta dormendo”: è l’amaro commento del Presidente del comitato pro – tratta, Vincenzo Pacifico. Secondo quanto dichiara l’ex sindaco di Castelfranci, che per anni si è battuto a favore della causa, la Regione e lo stesso Trenitalia sono del tutto disinteressati alla questione. “Molte stazioni che interessano la linea ferroviaria – spiega Pacifico – sono fatiscenti e disabilitate. Lo stesso vale per il mio comune. Nella stazione di Castelfranci vivono indisturbati rifiuti ed erbacce e i cartelli degli orari sono addirittura affissi con il nastro adesivo”. La richiesta del comitato pro – tratta, di cui si fa portavoce Pacifico, è che gli orari dei treni, per il momento del tutto inopportuni, siano rivisti il prima possibile, che la linea ferroviaria sia ripristinata per tutto il periodo estivo (la tratta chiude nel mese di luglio e agosto) e che i parlamentari irpini, in particolare il Ministro per l’Attuazione ai Programmi, Gianfranco Rotondi, prendano a cuore la situazione e sollecitino la Regione a stanziare i finanziamenti per la sua riqualificazione.