Tragedia in Thailandia, il Governo replica alla famiglia di Marcello

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Sono trascorsi quasi cinque mesi dal maledetto giorno in cui il giovane 23enne di Atripalda Marcello Cucciniello perse la vita in un incidente stradale in Thailandia, dove era in vacanza.

Una tragedia che scosse una intera provincia. In migliaia presero parte alla camera ardente e alle solenni esequie presso la Chiesa Madre di Atripalda.

Appena appresa la notizia della morte di Marcello, si ricorderà, lo zio Giulio Urciuoli si precipitò nel Sud Est dell’Asia. Al ritorno dei familiari in Italia, però, lo stesso Giulio Urciuoli raccontò quei terribili giorni vissuti in Thailandia, alla ricerca della verità.

Urciuoli disse di essere stato lasciato completamente solo dalle autorità italiane locali.

Il deputato avellinese del Movimento 5 Stelle, Carlo Sibilia, a settembre sollevò il caso portando all’attenzione del Ministro degli Esteri l’odissea vissuta da Urciuoli.

“Andremo fino in fondo – disse Urciuoli – Vogliamo giustizia e chiarezza da parte dello Stato italiano sul ruolo che svolgono Consolati e Ambasciate italiane all’estero. So che il mio non è un caso isolato”.

LA RISPOSTA DEL GOVERNO – Oggi arriva la replica del Governo che rispondendo all’istanza del deputato pentastellato Sibilia afferma: “L’ambasciata a Bangkok – si legge nella risposta a firma del sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Mario Giro – si è tenuta in quotidiano raccordo con i familiari, fornendo ogni possibile sostegno e assistenza prima al signor Urciuoli ed in seguito ai genitori del ragazzo, giunti sul posto: dalle prime informazioni ai contatti con il console onorario a Phuket, dall’assistenza logistica alla fornitura di un interprete italo-thailandese, dall’assistenza nel disbrigo delle procedure amministrative per il riconoscimento della salma e il rimpatrio in Italia fino alla richiesta alla polizia locale di condurre le indagini in modo rapido ed efficace”.

Restano, comunque, le dichiarazioni e l’amarezza di Urciuoli sul ruolo e sul comportamento tenuto dell’ambasciata italiana in Thailandia.

Del caso si interessò anche il premier Matteo Renzi che, grazie anche all’interessamento del deputato atripaldese e componente della Segreteria nazionale del Partito Democratico Valentina Paris, scrisse di proprio pugno una lettera di solidarietà a Giulio Urciuoli, lo zio del giovane Marcello che per primo e tra mille peripezie, ha raggiunto l’isolotto di Koh Samui – teatro della tragedia – per fare chiarezza sull’accaduto e per sbrigare le pratiche del rilascio della salma.

 

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