Tragedia Erasmus, riaperta l’inchiesta. “Assurda l’archiviazione”

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Madrid – Con una inversione di rotta la giustizia catalana ha deciso di riaprire l’indagine penale sull’incidente del bus costato la vita nel marzo scorso a 13 studentesse Erasmus, tra cui la giovane irpina Valentina Gallo, annullando l’archiviazione disposta in novembre dal gip di Amposta, decisione che allora che aveva suscitato indignazione fra le famiglie delle vittime. In una ordinanza il tribunale spagnolo ha accolto il ricorso presentato contro l’archiviazione dai familiari delle 13 vittime.

Un nuovo giudice istruttore dovrà procedere rapidamente all’interrogatorio dell’autista, rimasto gravemente ferito nell’incidente, che il precedente gip non aveva sentito. Nella sorprendente decisione di archiviazione aveva ritenuto che il conduttore non aveva «alcuna responsabilità cosi grave da essere punita penalmente». Eppure la polizia catalana in precedenza aveva indicato come la causa più probabile del disastro un colpo di sonno dell’autista, che secondo la stampa spagnola subito dopo l’incidente avrebbe ammesso con i soccorritori di essersi addormentato al volante.

«Ora spero che l’inchiesta chiarisca tutto. Non è stata una tragedia casuale, ma nata da un viaggio organizzato in modo demenziale, perché imponeva una tabella di marcia massacrante: in 24 ore lo stesso conducente doveva guidare per 350 km all’andata e 350 km al ritorno» rileva Paolo Bonello al Secolo XIX, papà di Francesca, studentessa genovese di Medicina di 23 anni, morta nello schianto.

“Prima dell’incidente, ricorda il papà di Francesca Bonello, era stato visto aprire più volte il finestrino per prendere aria come se avesse sonno, e aveva guidato in modo incerto».