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Tragedia a Cervinara, il conducente dell’auto: “Non ho visto Patrizia”

Complice forse la poca illuminazione, l’autista dell’auto che ha travolto Patrizia Marro sabato sera a Cervinara, aveva pensato in un primo momento di aver urtato un animale o un oggetto.

Sarebbe questa la dichiarazione fornita dal giovane S. G. che ieri – accompagnato dal penalista Dario Vannetiello – si è recato presso il Commissariato di Polizia di Cervinara per fornire la sua versione dei fatti sul sinistro che due giorni fa ha portato alla morte la 56enne Patrizia.

L’INCIDENTE – S. G. viaggiava a circa 50 chilometri all’ora con la sua Volvo quando in via Variante ha sentito un tonfo, un botto sul fianco destro della vettura. A questo, percorsi altri duecento metri e appena trovato un posto dove fermarsi, S. G. è sceso per sincerarsi delle condizioni della vettura che nell’impatto aveva perso lo specchietto e aveva avuto danni alla freccia e al faro.

Il pensiero che prima avesse potuto investire un animale, si è ben presto tramutato in una tragica presa di coscienza di quanto fatto. Ha provato, perciò, a ritornare sul luogo dell’impatto per soccorrere la persona, ma una volta giunto sul posto del sinistro, si è reso conto che era già giunta un’ambulanza per cui non è sceso dall’autovettura, temendo che la sua presenza potesse turbare familiari ed amici.

Ma non sarebbe mai scappato, così come ha raccontato il giovane interrogato dagli inquirenti. Bensì, S. G. sarebbe andato a casa dai familiari per chiedere aiuto.

Poi la decisione di affidarsi ad un avvocato, il viaggio verso Modena dove vive il fratello (ma la gita fuori porta sarebbe già stata programmata da giorni, ndr) e il ritorno, consigliato anche dall’avv. Vannetiello, per costituirsi subito alle forze dell’ordine.

Adesso la versione fornita dal giovane è al vaglio del pm Teresa Venezia che conduce le indagini e che ha già nominato un perito di parte che dovrà accertare come sono andate le cose.

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