LAURO- “Certi amori fanno giri immensi e poi ritornano” diceva in una canzone Antonello Venditti. Ed è un po’ la storia di amore che dopo 28 anni in giro per il mondo ha riportato nella sua terra di origine, a Lauro, un giovane architetto, che ama la sua terra e soprattutto ama continuare insieme alla sorella una tradizione di dolcezza che dura da 105 anni. Lui è Valentino Santaniello, che insieme ad Adelaide e’ entrato ormai di diritto nella quarta generazione della Pasticceria Santaniello. Cosa significhi il nome “Santaniello” nel Vallo di Lauro e in gran parte della nostra regione e’ noto. Il perché di questa scelta lo ha spiegato qualche giorno fa lo stesso Valentino, ricevendo il premio “Fanciullo di Lauro” assegnato dal Comune a quanti si sono distinti nelle loro professioni contribuendo alle Eccellenze della Campania . “Sono rientrato la prima volta a Lauro nel 2015 e ora definitivamente nel 2024, dopo aver avuto esperienze accademiche e professionali a Barcellona, Parigi, New York e nella Capitale ” ha spiegato l’architetto: “Era un debito morale nei confronti di mio padre Nunzio, la terza generazione di pasticcieri, e amore verso la mia terra di origine che mi ha accolto e riaccolto con estremo affetto apprezzando la mia impronta e il mio apporto alla gestione della Pasticceria di famiglia .” Conservare una tradizione che pero’ sin dall’inizio della sua storia ha avuto una carica di innovazione: La Pasticceria ha sempre avuto una visione che andava oltre il territorio, una proiezione internazionale; “il mio Bisnonno commerciava nocciole oltreoceano , il nonno Giovanni, era solito accompagnare il padre al porto di Napoli , invece di controllare le navi e che i carichi non si perdessero , correva sempre su a via Toledo tra Piazza San Ferdinando e il teatro San Carlo a vedere le botteghe e le vetrine dei negozi di lusso. Il nonno le conosceva tutte quelle vetrine … eppure una lo conquistò… Era la più bella, la più affollata, la più odorosa di Napoli , quella del Grande Maestro Pasticciere Caflish , e ben presto divenne suo allievo , imparando l’inventiva , la tecnica, ma restando sempre fedele alla tradizione. Questa visione internazionale della pasticceria ed un orizzonte che e’ andato sempre oltre il commercio l’ ha resa nel tempo famosa e all’avanguardia “. Fu proprio nonno Giovanni a rivisitare la “Coviglia” un dolce della tradizione settecentesca napoletana, uno dei nostri dolci simbolo, il dolce preferito di Giacomo Leopardi, quello di cui aveva scritto anche Matilde Serao. La prima innovazione apportata dalla nostra pasticceria risale proprio a questo dolce. Il nonno trasformo’ in un bicchiere di cioccolato sottilissimo che si poteva addentare e mangiare quello che era solitamente un bicchiere di vetro . Lo fece realizzando la forma di cioccolato con uno stampo d’ argento in stile liberty che ancora conserviamo nel nostro laboratorio. La vera anima della nostra Pasticceria, di questa magia che si ripete da oltre 100 anni è proprio questa sintesi tra Innovazione e Tradizione. Una visione che sto portando avanti insieme a mia sorella Adelaide “. Qui entra in campo anche l’architetto e quella passione per il gusto, per l’eleganza , per l’armonia tra forma e contenuto . Cosa ci riserverà il futuro ? e’ qualcosa che Valentino e Adelaide hanno già chiaro come obiettivo: ” La Pasticceria Santaniello è un luogo della Memoria che lega una comunità alla sua storia, ai suoi ricordi. Vogliamo continuare a raccontare questa storia con tutto l’orgoglio di farlo , e far rivivere la Pasticceria come il “salotto” del Vallo di Lauro a cui tutti noi siamo affezionati . Da parte nostra un unico intento : fondere più esperienze e perseguire un concetto di “ospitalità inclusiva”.