Come tra un mese esatto dovrebbe finire il mondo e tutti così tranquilli? Solo un anno fa la mestizia cosmica sembrava aver avvolto l’umanità come una grigia coltre. Andavano a ruba le opere dei più attenti investigatori dei segni dell’Apocalisse imminente. Si parlava solo dei più acuti narratori del lato oscuro della scienza, da Roberto Giacobbo a Roland Emmerich, da libri, giornali, cinema e tv ci fu fornita una dettagliata mappa di previsioni e possibili scenari di cui avremo avuto esperienza diretta dal 21 dicembre poi, almeno per quel poco che ancora ci sarebbe dato di vivere. Tutto sapemmo dello sfigaterrimo calendario Maya, dell’età dell’Acquario, delle Centurie di Nostradamus, , delle leggende cambogiane, della profezia dei teschi di cristallo, della teoria delle piramidi d’Egitto, dei Templari del Santo Graal dei cerchi sul grano delle profezie del Papa Malachia. Addiritura c’è stato chi iniziò a farci notare un’ improvvisa inquietante coincidenza di maremoti, tzunami, alluvioni e terremoti che annunciavano la catastrofe finale. Altri già da gennaio cominciarono a notare che le stagioni non erano più le stesse e che c’era qualcosa nell’ aria. Bene, ma ora che mancano trenta giorni a quella fine annunciata che fanno tutti costoro? Diciamo che c’è chi già tra gli apocalittici che ha messo le mani avanti, tutto sarebbe stato rimandato di qualche mese, persino la scienza per ora ha concesso una dilazione; Margherita Hack:ci ha infatti assicurato che non ci sarà ” Nessuna Apocalisse per il 2012, ma un asteroide Near Earth potrebbe colpire la terra nel 2036.” Il nome dell’asteroide naturalmente apre un altro fanta capitolo di approfonditi studi mit- scientifici poiché deriva dal dio egiziano Apophis, che significa il “distruttore”. Tutto comunque troppo lontano per occuparsene già da oggi, quindi non vale per un immediato esorcismo. E allora? Nessun rifugio sotterraneo? Nessuna arca galleggiante? Nessun pianeta vicino da colonizzare? Soprattutto nessuno che abbia deciso di passare in bellezza questi probabili ultimi giorni?
In conclusione, appaiono al momento veramente insignificanti i preparativi all’estremo addio dell’ umanità intera. Solo i Francesi, per non trovarsi nel caso impreparati all’accoglienza turistica, hanno deciso di chiudere al pubblico per il 21 dicembre il picco di Bugarach, la località dei Pirenei che, grazie anche al passaparola sul web, è considerato uno dei pochi luoghi della terra che resteranno intatti al momento dell’Apocalisse.I nativi digitali, che notoriamente leggono più attentamente i segni nascosti nella realtà tecno-metafisica, non avrebbero invece scorto altri indizi della fine incombente, se non un bug di Android 4.2, quello che avrebbe causato la mancanza totale del mese di dicembre nei mesi selezionabili per i compleanni. Quasi che il grande programmatore dell’universo avesse stabilito che, per il prossimo mese, ci sarà poco da festeggiare.
(lastampa.it)