Il “Tour Verità” di Enzo Pastore, presidente uscente del Comitato regionale Campania, fa tappa in Irpinia, nella splendida cornice dell’Hotel Serino, per la 21° meta (non prevista inizialmente) di quello che sta riscuotendo un numerosissimo affetto da parte dei dirigenti delle società campane. A Serino ennesima grande risposta, soprattutto da parte delle compagini irpine, accorse numerose – attraverso i propri rappresentanti – per ringraziare l’ex presidente, manifestare il proprio sostegno e anche dare voce alle tante problematiche che stanno riscontrando sul proprio cammino sportivo.
Spettatori attivi e partecipi del dibattito, dunque, specialmente il numero uno del Cervinara, Joe Ricci, fresco dell’ennesima ammenda comminata alla sua società, che si è chiesto il motivo della tanta incertezza che sta contraddistinguendo il Girone C di Promozione: un campionato sempre più riscritto dalla carta bollata più che da fattori di campo. Doveva essere il torneo più avvincente dell’intero lotto campano, invece, a quattro tornate dal giro di boa, resta aleatorio proprio grazie a recuperi e ricorsi.
A Serino (tappa simbolica secondo Pastore) gli onori di casa li fa il presidente della squadra locale, Nicola De Piano, ma c’è spazio anche per i saluti dei delegati provinciali uscenti, tra cui l’irpino Colasanto, in vece dell’influenzato Pinuccio Della Rocca. Il focus è però sui due deferimenti e sul rischio dell’ennesimo, come afferma l’avvocato Alberto Colarusso (numero uno del Centro Storico Avellino), ma il piatto forte è il commissariamento.
Dicesi nell’ordinamento giuridico italiano di una figura nominata dal governo italiano per far fronte ad incarichi urgenti o straordinari, tramite un accentramento o un aumento dei poteri e un’azione in deroga. In ballo c’è la questione dell’appropriazione indebita di fondi – oltre il milione e quattrocento di euro – attraverso firme accertate false dello stesso Pastore. Di conseguenza tali appropriazioni sotto la gestione Pastore (oltre 300mila euro) saranno risarciti dalla banca e andranno – tramite sorteggio – a beneficio stesso delle società campane. A questo punto il commissariamento stesso non avrebbe più ragione d’esistere, la problematica è che le sentenze di Procura della Repubblica e Procura Federale non combaciano.
IMPIANTISTICA – Delle strutture sportive campane si sarebbe dovuto parlare con il presidente dell’US Avellino, Walter Taccone, assente giustificato, ma la situazione è stata descritta al meglio dal patron della Real Pago, squadra di Terza Categoria costretta a giocare in trasferta anche le gare interne per assenza di struttura sportiva adeguata. A fronte dell’innumerevole quantità di squadre nei comuni avellinesi – presenti in media almeno 1,5 team per provincia – il numero non si riflette sull’impiantistica, nonostante sotto la gestione Pastore si è passato dal 6 al 48% di campi sportivi omologati. L’esempio più lampante è stato fornito da Salvio Casale, massimo dirigente dell’Eclanese, squadra che lo scorso anno (in Eccellenza) è dovuta emigrare al “Gallucci” di Solofra per disputare il match “interno” contro la Nocerina. Altro sventurato modello il “Roca” di San Tommaso, tana di San Tommaso – appunto – Virtus Avellino, Centro Storico Avellino e Galluccese, a cui si sommano le giovanili. Affollamento che non può certo giovare ai suddetti club.
TABULATI – Sempre più persistente nei campi dilettantistici la problematica delle false distinte, campionati falsati dalla presenza in campo di giocatori squalificati oppure addirittura non tesserati affatto. Soluzione: lettore ottico che sostituisca l’imperfetto occhio umano del direttore di gara, umanamente non precisissimo a controllare i tabulati che presenta ogni squadra di casa e trasferta ad inizio match. Sintesi del tutto: difesa e salvaguardia delle società del calcio dilettantistico e giovanile.