Con la conferenza stampa di stamane si è obiettivamente chiusa una delle pagine più belle, prestigiose e importanti dello sport irpino. Matteo Boniciolli lascia Avellino dopo avergli consegnato una Coppa Italia, un pass-Eurolega e, in generale, un ambiente letteralmente estasiato dalla palla a spicchi. Il coach aveva comunicato per tempo la decisione di dimettersi alla società così, senza troppo clamore, a Piazza Libertà si lavora già da tempo insospettabile per trovare quell’allenatore che sarà in grado di sostituire il triestino e continuare a traghettare il movimento della pallacanestro avellinese verso nuovi e inesplorati lidi. Dopo l’ufficializzazione dell’addio, avvenuta per bocca del diretto interessato, numerosi sono stati i nomi che sono rimbalzati tra le mura di Palazzo Ercolino: nomi di fantasia, voli pindarici, poche certezze e tante speranze. Una cosa è certa, chiunque sia il prossimo allenatore della Scandone dovrà essere un uomo di polso, di esperienza, capace di reggere la pressione di un ambiente tanto caloroso quanto ‘difficile’ e pronto ad ogni tipo di imprevisto. Inoltre, non va dimenticato che Boniciolli, oltre ad aver allenato (con la compartecipazione non certo silente di Tonino Zorzi) l’Air, l’ha anche costruita pezzo per pezzo, andando a prendere in Turchia e Spagna i vari Smith e Green che così tanto bene hanno fatto e che ora sono richiesti da mezza Europa. Il modello “un solo uomo al comando” ha funzionato e, soprattutto, è piaciuto tanto al presidente Ercolino che ha sempre saputo a chi doversi rivolgere, sia nei momenti di difficoltà che nei momenti di ludibrio. Un allenatore-Gm dunque, e i nomi dell’ultimissima ora sono due: Zare Markovski e Lino Lardo. Il primo è partito direttamente dalla piazza, che tanto è rimasta affezionata alla figura un po’ burbera e simpatica di Zare. Non sono in pochi quelli che ricordano come, con budget di 800mila euro, il coach fosse capace di allestire squadre di livello e come, nei momenti di difficoltà, l’ex allenatore di Milano si trasformasse in un uomo-tuttofare, capace di rispondere anche al telefono in segreteria e di compilare i moduli per l’abbonamento dei tifosi. Aldilà dell’aspetto umano, Markovski ha sempre avuto dalla sua non solo il benestare dei tifosi, ma anche il forte e importantissimo appoggio di potenti ‘lobby’ (in senso positivo, s’intende) di procuratori pronte a mettergli a disposizione fiori di giocatori. Allora è fatta? Non proprio. Markovski dopo l’esperienza non certo felice con Milano ha comunque visto crescere i suoi ammiratori all’estero e pare che per lui ci sia già da tempo la fila. Inoltre, Ercolino non è mai stato un fanatico dei ritorni. L’obiettivo, a questo punto, ha un nome e cognome: Lino Lardo. Il coach ha ancora un contratto con la Solsonica Rieti, squadra che ha portato dalla A2 ad una gara dai playoff, ma per lui non si contano gli estimatori. Lardo è sicuramente uno degli allenatori più tecnicamente e tatticamente preparati della scena della pallacanestro italiana, ha già allenato ad altissimi livelli (finale scudetto persa con l’Olimpia Milano nel 2006, Coppa Italia di lega2 e promozione in A1 con Rieti) ed è inoltre una delle persone, a detta degli addetti ai lavori, più intelligenti e affascinanti nel mondo della palla a spicchi. Per lui si sono fatte già avanti Udine e Teramo, ma è chiaro che la piazza europea e la sfida-Avellino rappresentano un boccone molto più gustoso da provare per l’ex coach di Milano. Si è parlato anche di Capobianco, anch’egli stimatissimo in Irpinia, ma al momento si tratta solo di voci. Bisognerà attendere almeno altre 48 ore per saperne qualcosa in più, quel che è certo è che Ercolino e tutta la Società Scandone non vogliono perdere troppo tempo, per mettere subito a suo agio il nuovo occupante della panchina biancoverde e orientarlo subito sui giusti binari. Intanto, da persone vicine a Matteo Boniciolli arrivano nuove ipotesi sul futuro del coach dell’anno. Il triestino combatte con il suo enorme desiderio di mostrare tutto il suo valore e la sua competenza in piazze di primissima fascia ( i nomi si sanno già, ripetiamo per i distatti: Milano, Roma, Dinamo Mosca i più allettanti) e resiste alla tentazione di dedicarsi completamente alla sua Trieste, magari attendendo una chiamata della nazionale maggiore, un altro dei suoi pallini. Dopo questa stagione, comunque, non faticherà a trovare una società disposta ad affidargli la panchina
(giu.mat)