Il 26 maggio, a chiusura della rassegna de i Senzatempo 2018/2019 ed in ossequio ad una precisa vocazione dell’associazione avellinese ed alla idea che ha caratterizzato le scelte della direzione artistica per questa stagione musicale, con la volontà di andare oltre i confini, i porti chiusi, i limiti culturali e mentali, con un progetto di grande respiro, arriva sul Palco con i suoi Appunti musicali dal mondo, Tiziana “Tosca” Donati.
Il suo è un vero e proprio viaggio musicale in giro per il mondo, nato dalla collaborazione con artisti nazionali ed internazionali, che vede l’artista romana cimentarsi in ben venti lingue diverse. Un atto di coraggio e di speranza, un modo per cantare al mondo intero che non esistono distanze e differenze che non siano un arricchimento per tutti gli esseri umani.
Con disinvoltura, Tosca passa dal fado portoghese, alla ninna nanna russa, attraverso le ballate zigane sino ad arrivare al canto popolare più vicino a noi, quello napoletano, universale per eccellenza, melodioso e carico di dolore.
Divenuta popolare grazie alla vittoria Sanremese, accanto a Ron, ormai da anni, Tosca calca le scene dei teatri più importanti d’Italia, avventurandosi in percorsi non sempre semplici ed ortodossi, andando aldilà di quello che un certo sistema musicale a volte impone ad un artista. Porta sul palco emozioni, sensazioni, e riflessioni. Percorsi tra parole e musica, che sono dei veri e propri viaggi tra le diverse culture del mondo, con una sola e grande vocazione, l’apertura a ciò che non conosciamo, perché solo la conoscenza può determinare una vera e piena accoglienza, che consenta agli esseri umani di valicare ogni confine fisico. Il suo è uno spettacolo, o forse dovremmo dire molto più di uno spettacolo, emozionale, vibrante, poetico.
“Parafrasando Pessoa – afferma Tosca – ‘in un momento di sbandamento politico e sociale la musica del popolo ti protegge perché ti fa appartenere, se vuoi’. La mia non è una ricerca filologica, ma una ricerca per affinità artistica dove potevo affondare anche le mie radici. È un’avventura nelle molte anime della canzone. Ho scelto brani tra i viaggi che abitualmente faccio due o tre volte all’anno e quelli virtuali che ho compiuto in quasi venti anni di teatro e canzone. Mi sono fatta guidare dall’istinto, dalla bellezza delle canzoni che trovavo e che portavo via con me.”
Nulla è lasciato al caso nella sua arte, sempre attenta, quasi minuziosa nell’approccio Tosca si avvicina alla cultura e la trasmette quasi con rispetto sacrale. Moltissime le collaborazioni, difficili anche da elencare, ma sicuramente l’ultima ha un sapore che profuma di speranza, quella di Officina delle arti Pier Paolo Pasolini, Laboratorio di Alta Formazione del teatro, della canzone e del multimediale, culla di giovani artisti, “un luogo di appartenenza che – conclude – forse può salvare i ragazzi da tante trappole mediatiche”. Arriva a I Senzatempo accompagnata in questo meraviglioso viaggio da Giovanna Famulari, pianoforte, violoncello e voce; Massimo De Lorenzi, chitarre; Alessia Salvucci, percussioni e voci.