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“Torrioni paese in prevalenza di anziani, senza medico di base è un dramma”. Sos del sindaco al Ministro Speranza

“Quello che leggete è un vero e proprio grido di aiuto”. Anna Oliviero, tenace e determinato sindaco di Torrioni, in provincia di Avellino, ha preso carta e penna ed ha scritto una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al direttore generale dell’Asl di Avellino, Maria Morgante, e al presidente dell’ordine dei Medici, Francesco Sellitto.

“Scrivo per denunciare ancora una volta la grave situazione esistente sul territorio comunale determinata dalla mancanza della figura del medico di base. Sono ormai anni che nel mio comune manca la figura del medico di famiglia. Negli anni passati alla carenza si era rimediato con la presenza di due medici del distretto con secondo studio nel comune di Torrioni”.

Il sindaco-avvocato prosegue con un’attenta e puntuale ricostruzione dei fatti. “Nell’attualità il quadro è profondamento cambiato. Ed invero, uno dei medici, pur conservando un numero importante di assistiti, da circa 3 anni ha lasciato lo studio di Torrioni, dove prestava servizio 2 volte la settimana, e mantenuto fino ad aprile lo studio nel comune di Chianche, comune a circa 4 km di distanza da Torrioni, che gli assistiti potevano raggiungere mediante il (sia pur carente) trasporto pubblico. Senonché, dal mese di aprile 2020, in piena emergenza Covid, lo stesso, senza alcun preavviso, ha lasciato anche lo studio di Chianche per fare ricevimento unicamente in Altavilla Irpina, paese più distante e non raggiungibile da Torrioni con i mezzi pubblici. A ciò si aggiunga che spesso i miei cittadini si rivolgono al Comune per lamentare che lo stesso medico neppure risponde alle loro telefonate”.

“Quanto all’altro medico, lo stesso, pur mantenendo lo studio sul territorio comunale sino al mese di ottobre, per diverso tempo, a causa di problemi di salute, si è avvalso di medici sostituti che sono riusciti per diversi mesi a garantire un seppur minimo servizio”.

“Senonché, dal giorno 28 ottobre 2020, lo stesso è andato in pensione ed il suo posto è rimasto totalmente vacante. Molte persone di Torrioni, in altri termini, non hanno più un medico di base di riferimento. E ciò vuol dire che tanti miei concittadini, che hanno bisogno urgente di medicinali per i quali è richiesta la prescrizione, non sanno oggi a chi rivolgersi. Solo questa mattina ho ricevuto tantissime telefonate di persone letteralmente disperate“.

“Mi preme evidenziare che il paese di cui sono sindaco è un paese abitato da persone per lo più anziane, tante delle quali vivono da sole e, quindi, in difficoltà per gli spostamenti, anche considerando che le corse del trasporto pubblico sono state ridotte al minimo. Basti pensare che siamo noi amministratori a farci carico di accompagnare chi ha bisogno, all’occorrenza, per una visita medica”.

“Il medico di famiglia nel nostro, come in tanti piccoli comuni è, pertanto, una figura importantissima: la sua assenza sul territorio comporta una lesione del diritto alla salute come diritto dell’individuo costituzionalmente garantito. I cittadini si sentono abbandonati e, ovviamente, spaventati. Tanto più in un periodo come quello che stiamo vivendo”

“Ho già interessato del problema l’Azienda Sanitaria Locale che, nel richiamare la normativa vigente, mi ha rappresentato l’impossibilità di nominare un nuovo medico, in quanto il nostro ambito non è stato dichiarato “carente”, nonché l’impossibilità per un medico di base di aprire un terzo studio”

“Mi sono allora preoccupata di contattare direttamente alcuni medici operanti nei paesi del distretto (titolari di un solo studio), pregandoli letteralmente di venire a prestare servizio sul territorio e mettendo a disposizione gratuitamente un locale comunale. Ma, a quanto pare, il giuramento di Ippocrate non ha più alcun valore, essendo la tutela del diritto alla salute legata unicamente al numero degli abitanti di una comunità e al guadagno che se ne può trarre”.

“E’ in ogni caso a dir poco ridicolo parlare di rispetto delle normative, visto che sul nostro territorio abbiamo avuto per anni un medico con terzo studio, senza che qualcuno sia mai intervenuto, e visto che in alcun modo risulta rispettata la normativa circa la scelta del medico di base (anche questa situazione ben nota alle istituzioni competenti). Ed invero, nonostante la normativa imponga di scegliere un medico di base tra quelli appartenenti al distretto, molti cittadini, proprio per la carenza del servizio sul territorio e la scarsa disponibilità dei medici del distretto, sono costretti a scegliere tra i medici di base operanti in altro distretto e addirittura in altre province”.

“La verità è che la salute dei cittadini non può essere in alcun modo legata alle limitazioni normative, agli interessi privati e alle scelte opportunistiche”.

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