“Appare paradossale che in un momento in cui si guarda alla riorganizzazione della pubblica amministrazione ove l’abbattimento degli sprechi, in uno con la funzionalità degli enti obbligati a rendere servizi più efficaci ed efficienti, trovano spazio polemiche sui tornelli da installare nei palazzi della Provincia”. Lo dichiara Doriana Buonavita, segrtaria provinciale della Fp Cisl, che aggiunge: “In questo contesto in cui gli Enti Provincia dovranno delegare funzioni e trasferire il personale ad altre Amministrazioni, poco appassiona misurare l’onestà dei dipendenti obbligati a permanere negli uffici o assicurare la sicurezza degli stessi. Il Decreto Brunetta, se letto nella sua interezza, affidava alle Amministrazioni il compito di operare in maniera più trasparente i misurabile ed ai dirigenti la responsabilità di definire obiettivi da conseguire, unitamente ai dipendenti per il miglioramento delle attività lavorative e per rendere servizi di alta qualità. La programmazione del piano per la performance lanciava una sfida interessante alla parte politica ed alla dirigenza perché il raggiungimento del risultato di quest’ultima fosse consequenziale alla premialità da conferire ai dipendenti – riferisce il Segretario Generale CISL FP Doriana Buonavita. Purtroppo, in buona parte delle Amministrazioni pubbliche, poca importanza si è data alle questioni inerenti il personale dipendente soprattutto se si tiene in considerazione che mancano modelli organizzativi ispirati alla funzionalità e criteri oggettivi di misurazione della meritocrazia. Prima che sia troppo tardi e perché non si demonizzino ulteriormente i pubblici dipendenti, sarebbe opportuno che, con senso di responsabilità ed ognuno per la propria parte, si aprano tavoli di confronto con le parti sociali evitando facili personalismi che producono solo un immediato effetto mediatico e poco incidono sulle vere questioni di cui tutti dobbiamo farci carico. Dal prossimo mese di gennaio chiameremo l’Ente Provincia a confrontarsi sull’art. 16 del D.L. 98/2011 nel tentativo di recuperare risorse economiche derivanti dalla esternalizzazione di servizi e dall’abbattimento dei costi per consulenza e convenzioni destinate a finanziare la produttività da rendere ai lavoratori che se propriamente motivati sapranno fare la propria parte nonché sulle scelte che si intenderanno assumere atteso che è in scadenza il contratto della dirigenza dell’Ente – conclude Buonavita.
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