Torna la Blue Tongue, i primi casi registrati nel Salernitano

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Si registrano i primi casi di animali morti a causa della Blue Tongue, la febbre catarrale che colpisce bovini, ovini e caprini, attraverso punture di insetti, pericolosa per gli animali ma non per l’uomo. Alcuni casi in provincia di Salerno, dove il morbo della lingua blu torna a uccidere ovini e caprini nel comprensorio del Vallo di Diano e fino ai comuni del Tanagro.

Nei comuni del valdianese sembrerebbero già diversi i decessi registrati dagli allevatori che sostengono di aver perso al momento circa 200 capi, i quali si sommano ad un drammatico calo della produzione. Qualche allevatore locale parla addirittura di dimezzamento delle quantità, con ovvie ripercussioni sul reddito delle imprese agricole. Da più parti gli allevatori chiedono l’intervento delle autorità competenti per salvaguardare un comparto agricolo di punta del territorio valdianese.

Quest’anno la malattia infettiva avrebbe già colpito gli allevamenti ovini di circa 30 imprenditori del settore, ma a quanto pare “non c’è ancora nessun allarme per gli allevatori – spiega il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano – anche se l’attenzione deve essere mantenuta sempre alta e bisogna affrettare l’arrivo dei vaccini”.

“Grazie all’opera di Coldiretti Campania, la regione ha dato l’ok all’acquisto dei vaccini necessari ma adesso il punto è dove trovarli. Siamo in costante contatto con il responsabile del Servizio veterinari dell’Asl e speriamo di sbloccare in tempi brevi questa situazione. La mancata vaccinazione – continua Tropiano – oltre alla morte degli animali ne compromettere la vendita, provocando il blocco delle movimentazioni e creando un serio impatto socio-economico per gli allevatori”.

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