Torella dei Lombardi – Permane costante l’attenzione e la vigilanza dei carabinieri della Compagnia di Montella nell’attività di prevenzione e repressione dei reati contro il patrimonio, nell’ambito dei servizi predisposti dal Comando provinciale carabinieri di Avellino. In particolare, nell’occasione, hanno prodotto positivi riscontri i servizi predisposti al contrasto del preoccupante fenomeno dei furti, spesso ad opera di pregiudicati “forestieri” in trasferta in Alta Irpinia. A Torella dei Lombardi, infatti, una pattuglia capeggiata dal Comandate della locale stazione carabinieri ha bloccato due pregiudicati, entrambi quarantenni e provenienti dall’ hinterland napoletano, colti in flagranza mentre asportavano materiale ferroso da una locale ditta specializzata in bonifiche ambientali. Le due persone fermate dopo aver parcheggiato e ben occultato il loro camion in una stradina sterrata nei pressi di alcuni prefabbricati costruiti dopo il sisma del 1980, approfittando della temporanea assenza dei proprietari, ne hanno smontato le parti più appetibili in ferro e, soprattutto, in rame, caricandole sul camion e tentando la fuga. I Carabinieri di Torella coadiuvati dai militari della limitrofa stazione di Paternopoli, insospettiti dall’insolita presenza di un mezzo a loro non noto, peraltro targato NAPOLI, coordinati dalla Centrale operativa della Compagnia di Montella, si sono immediatamente recati sul posto sorprendendo i due malfattori, che sono stati fermati e portati in Caserma, mentre continuavano a riferire di essere stati incaricati dai proprietari, ovviamente, all’oscuro di quanto accaduto. Agli increduli proprietari veniva, dunque, restituito il prezioso materiale che gli era stato rubato e che avrebbe fruttato ai due malfattori un ricavo di oltre 2000 euro. L’attenzione dell’Arma per quanto riguarda i furti di rame, permane alta e costante anche perché sempre più frequentemente, sia nella nostra provincia che in campo nazionale, si registrano furti di quello che oramai è considerato “l’oro rosso”, in quanto per le sue preziose caratteristiche è molto ricercato tanto da incrementare un proficuo mercato illegale, che arriva a pagare anche 3/4 euro per un chilo. I due fermati, dunque, sono stati tratti in arresto in flagranza di reato per furto aggravato, la refurtiva recuperata restituita ai legittimi proprietari. L’operazione è stata coordinata dai Magistrati della Procura della Repubblica di Sant’Angelo dei Lombardi, sotto la direzione del procuratore capo Antonio Guerriero.