Tomasone: 4 milioni per la Dogana. Proposte M5S? Il progetto esiste da anni e ci ha consentito l’esproprio

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Marco Imbimbo – L’esproprio è stato eseguito, i carotaggi sul sottosuolo hanno dato esito positivo. Il recupero della Dogana può entrare nella sua fase più importante: avviare la fase di progettazione per quei lavori che la restituiranno definitivamente alla città. Il tutto secondo un elaborato del 2012, con buona pace del deputato a 5 Stelle, Carlo Sibilia, e del laboratorio di urbanistica avviato mesi fa per proporre un progetto sul restauro della Dogana. «Esistono atti vincolanti da anni, grazie ai quali è stato ottenuto il vincolo di bene di pubblica utilità che ci ha consentito poi di espropriare la struttura», sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Ugo Tomasone.

Ieri a piazza del Popolo si è tenuta una riunione tecnica sulla struttura del centro storico, un primo step per stilare un cronoprogramma. «Cominciamo a sviluppare il progetto esecutivo delle strutture – spiega Tomasone. Mercoledì ci daremo un cronoprogramma per capire in che tempi il gruppo di progettazione dovrà tirare fuori il progetto esecutivo».

Mentre per quanto riguarda la fonte di finanziamento da cui attingere, è tutto già stabilito. «Vogliamo inserirla all’interno del P.i.c.s. – spiega. IL centro storico è già stato individuato come zona da far rientrare nei finanziamenti. Riteniamo che, per il suo rilancio, la Dogana rappresenti una priorità». Serviranno circa 4 milioni di euro per riqualificare la struttura, stando a quel progetto preliminare elaborato anni fa e approvato dal Consiglio Comunale. Un documento che, nei fatti, vanifica ogni altra proposta, come nel caso del laboratorio di urbanistica condivisa di Carlo Sibilia che, tra le altre cose, prevedeva anche un parcheggio interrato.

«È giusto chiarire un aspetto – precisa Tomasone. L’esproprio fatto di recente è stato possibile grazie al riconoscimento alla Dogana del vincolo di bene di pubblica utilità, tramite un decreto del Ministero dei Beni Culturali nel 2012. A questo decreto, però, si è giunti solo grazie a un percorso avviato nel 2011 che prevedeva un progetto preliminare approvato dal Consiglio Comunale con una specifica delle destinazioni d’uso. Progetto a sua volta approvato dalla Soprintendenza». Una serie di passaggi, dunque, che hanno portato la Dogana ad ottenere quel vincolo «grazie al quale abbiamo potuto procedere con l’esproprio».

Insomma, su ciò che sarà la Dogana è già stato deciso tutto, come sottolinea Tomasone: «Quindi questi atti sono vincolanti e, ogni ragionamento, deve essere ricondotto al loro interno. Va da sé che, quelle ipotesi che non rientrano in questo discorso, non possono avere alcuna concretezza. Sono esercizi intellettuali che ognuno può fare, ma sarebbe opportuno che, prima, venissero studiati tutti i passaggi che hanno portato all’esproprio».

Non solo l’ipotesi del parcheggio interrato, dunque, ma anche il resto della struttura dovrà essere rimessa a nuovo nel suo complesso, senza potersi limitare esclusivamente alla sua facciata. «E’ previsto sempre dal progetto che ci ha consentito di ottenere il vincolo. Magari un altro progetto, diverso da quello di anni fa, non sarebbe stato approvato dalla Soprintendenza – sottolinea Tomasone – e quindi non saremmo arrivati oggi all’esproprio. È un discorso chiaro e lineare che va precisato una volta per tutte. Altrimenti chiunque potrebbe proporre qualcosa senza che si inserisca all’interno di un percorso fatto di atti amministrativi precisi, che ci hanno consentito di espropriare il bene».