Terremoto in Scelta Civica.
Il partito fondato dall’ex premier Mario Monti e che vede nel deputato irpino Angelo D’Agostino uno dei suoi referenti principali, sta vivendo una fase assai delicata della sua breve storia.
Il suo segretario, il viceministro dell’Economia Enrico Zanetti, ha lasciato il gruppo a Montecitorio insieme a tre fedelissimi, Mariano Rabino, Giulio Cesare Sottanelli e Angelo Antonio D’agostino, per approdare al gruppo Misto.
Secondo quanto raccolto dai media nazionali, Zanetti starebbe per fondare un nuovo gruppo: Scelta Civica – Cittadini per l’Italia.
Che non sarebbe altro che il passo propedeutico alla formazione della sezione italiana dell’Alde (i liberali in Ue), alla quale però aderiranno anche ex forzisti come Denis Verdini e i suoi compagna di Ala. Naturalmente, la nuova formazione resterà saldamente all’interno della maggioranza che sostiene il governo di Matteo Renzi.
L’AFFAIRE VERDINI – Proprio l’inclusione dell’ex ras berlusconiano nel progetto politico lanciato da Zanetti ha provocato la frattura interna al partito. Zanetti e i suoi hanno infatti deciso di uscire dal gruppo dopo il voto dell’assemblea dei deputati che ha eletto un direttivo contrario alla linea dell’intesa con Ala. Il segretario accusa i parlamentari che si oppongono alla sua linea politica di trasformazione di Sc nel polo liberale italiano di abusivismo: in pratica colleghi che hanno lasciato il partito ma non il gruppo o che da tempo non pagano la loro quota e ciononostante provano a dettar legge. I suoi oppositori invece stigmatizzano l’intesa con Verdini, personaggio politico certo agli antipodi del fondatore, Mario Monti. Ora Zanetti conta già su una quindicina di deputati, tra fedelissimi civici, verdiniani e parlamentari provenienti da altri gruppi, pronti a formare la nuova compagine a Montecitorio e scommette di allargare la squadra in tempi brevi.