Teora, tra sgambetti e obiettivi futuri. Peppino Casale a tutto campo

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di Teresa Lombardo – Peppino Casale, due volte sindaco
nel paese di Teora tra le fila della
Margherita, oggi vice sindaco in quota
Udeur perchè deluso da chi ha commesso un
errore di valutazione. Un Casale che, però,
non si arrende e va avanti in nome di una
politica volano dello sviluppo irpino. E… le
premesse, secondo Casale ci sono tutte.
“Non ci sono difficoltà nel guidare la macchina
amministrativa. A Palazzo Caracciolo
e a Piazza del Popolo sono state elette figure
altamente qualificate, De Simone e
Galasso, che saranno sicuramente in grado
di far decollare Avellino e Provincia. Il tutto
perchè le scelte nell’allestire l’esecutivo
saranno dettate dalla razionalità e non certamente
dalla convenienza del momento”.
Viene d’obbligo, a questo punto porgere
una domanda riguardo i rapporti con gli
alleati del centrosinistra ed in particolare
con la Margherita e il suo leader regionale.
“C’è molto distacco. Il motivo è riconducibile alle scelte di qualcuno (De Mita, ndr) che ha commesso un errore di valutazione sulla
mia persona soprattutto perchè ha travisato
la realtà dei fatti affidandosi a soggetti che
con la politica nulla hanno a che fare”. Un
riferimento che seppure non esplicitato
richiama chiaramente i nomi del leader di
Nusco Ciriaco De Mita e di Rosetta
Casciano che avrebbero silurato l’attuale
vice sindaco. Per questo la domanda:
Cosa vuole dire a De Mita e alla
Casciano?
“Con loro il discorso è chiuso. Ho intrapreso un altro percorso che oggi mi ha visto, senza una struttura partitica radicata sul
territorio, essere il più votato nei collegi provinciali
dell’Udeur con 1240”. Ma senza
centrare l’obiettivo: sedere tra gli scranni del
Consiglio provinciale.
Quale è l’andamento del partito in Irpinia
e soprattutto cosa bisogna fare per un
maggiore radicamento?
“C’è bisogno di dare una maggiore visibilità
al partito, di creare una struttura che
possa consentire di dare l’immagine del partito.
Non dobbiamo essere prigionieri dello
stesso ma dobbiamo lavorare in sinergia con
le altre forze per creare un’alternativa ancora
più forte”.
Troppo poche le donne nella politica che
conta. Addirittura questa tornata elettorale
ha visto la penalizzazione al femminile.
Al Comune di Avellino solo Enza
Ambrosone, alla Provincia il presidente
Alberta De Simone. Lei che nel ‘94 ha
dato il suo contributo per una maggiore presenza delle stesse, cosa ritiene si possa
fare e soprattutto perchè ci sono ancora
tante difficoltà?
“Certo se venisse preso l’esempio di Teora,
non avremo difficoltà. Nel ‘94 feci una lista
nella quale erano presenti due donne.
Cinque anni dopo sull’onda del successo
riscontrato, si candidarono altre due, e oggi,
l’attuale amministrazione che sostengo
come vice sindaco ne ha due che gestiscono
tra l’altro Assessorati importanti: Paola
Rotonda e Teresa Renna che danno un contributo
importante alla politica e non solo.
Ma… bisogna fare ancora molto, affinchè le
donne siano l’elemento pregnante della
politica. Troppe ancora le difficoltà che le
vedono penalizzate. Esse vengono viste, da
una parte, come un ostacolo alla politica,
perchè alcune volte hanno delle remore, dall’altra
perchè fanno i conti con una riservatezza
che cozza con la politica”. Una dichiarazione
che fa da sprone affinchè le donne si
impongano e trovino sostegno.

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