Teora: galeotta fu la cena tra Peppino e Rosetta…….

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Fa scalpore la notizia che arriva da Teora. Il primo cittadino Di Domenico ha ritirato la delega al “secondo” cittadino Peppino Casale. Eppure, conoscendo fatti e misfatti, era stato proprio Peppino a imporre Salvatore alla carica di sindaco per difendere i nuovi spazi, politici si intende, dalle ambizioni di Rosetta e di un noto medico del paese. Come in tutte le storie, tranne smentite sempre possibili, c’è un inizio e in questo caso, anche una fine. Il duo Di Domenico – Casale sembrava inossidabile, così come in passato Peppino e Rosetta. Siamo di fronte alla storia di Caino e Abele, oppure nel paese dell’Alta Irpinia , la stagione teatrale da poco inserita nel programma amministrativo vive il suo splendore con nuovi attori e nuove commedie? Per quanto ci risulta, e non sbagliamo, la storia ha il tipico profumo della paesanità. Galeotta fu la cena tra Rosetta e Peppino sollecitata probabilmente da qualcuno, tesa a stemperare la tensione e l’inimicizia espressa a colpi bassi e di… voti. D’altronde, essendo entrambi della vecchia guardia teorese, pensarono bene di accantonare armi ed avversione ideologica, anche per la novità già consolidata presso la Comunità Montana dell’Alta Irpinia, che aveva visto uomini di Clemente e Ciriaco litigare, ma alla fine far parte della stessa squadra. Perché apparire foderi che combattono mentre le sciabole stanno appese? Ma anche nel paese dei setti nani, nonostante la storia , pochi sanno che c’era un ottavo nano. Geloso degli altri ed in particolare di Biancaneve. Perché nei piccoli paesi è così. Il ruolo e il carisma va difeso, ma se puoi mettere lo sgambetto per accredidarti, il fine giustifica i mezzi. Fare la spia è arte, specie quando qualcuno crede di avere in pugno la situazione… senza sapere poi, che la farina del diavolo va tutta in crusca!

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