Tentato omicidio, i due fratelli davanti al Gip: non stavamo scappando

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CERVINARA- Si è da poco conclusa davanti al Gip del Tribunale di Avellino l’udienza di convalida del decreto di fermo di indiziato del delitto di tentato omicidio firmato dal pm della Procura di Avellino Vincenzo Russo ed eseguito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino nei confronti dei due fratelli di Cervinara indagati per il ferimento avvenuto sabato scorso di un trentaduenne davanti ad un locale della centralissima Via Roma. I due indagati, 23 e 24 anni, erano stati bloccati prima che partissero in direzione Sestri Levante, dove avrebbero raggiunto una familiare. Le indagini condotte dai Carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Avellino, coordinate dalla Procura irpina, svolte anche attraverso l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, hanno permesso di individuare i due fratelli quali autori del ferimento. Nella stessa giornata di sabato erano stati rintracciati dai Carabinieri a Caivano, condotti per essere ascoltati prima a sommarie informazioni dal pm Russo e dopo l’avviso che erano indagati, con l’assistenza del proprio difensore Giovanni Adamo, dagli stessi Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino. Erano stati denunciati a piede libero. Costantemente monitorati dai carabinieri, i due fratelli si stavano allontanando da San Martino Valle Caudina e sono stati rintracciati a bordo di un treno in partenza da Napoli e diretto a Sestri Levante.

Nel corso dell’udienza di questa mattina il vero tema e’ stato il pericolo di fuga, che ha anche giustificato la misura nei confronti dei due fratelli. La Procura ha confermato la richiesta di misura cautelare in carcere sulla base del pericolo che come avvenuto dopo i fatti possano tentare di nuovo di allontanarsi. I difensori dei due indagati invece e gli stessi indagati hanno escluso che quella che stavano compiendo fosse una fuga. Avrebbero documentato che si trattava invece di un viaggio già programmato con prenotazione effettuata a loro nome anche in una struttura della zona. E il documento di un altro usato da uno dei due fratelli per il biglietto del treno? Sarebbe stato solo determinato dallo smarrimento dei propri documenti e non da un intento di nascondere la sua identità. Sara’ ora il Gip a dover valutare le versioni offerte e la tesi dell’accusa. Nelle prossime ore dovrebbe arrivare la decisione e l’ordinanza del magistrato.