Un atto punitivo grave, di una violenza inaudita, quello che la sera del 9 gennaio 2018, si è consumato a Contrada. Protagonisti del ‘raid punitivo’ alcuni giovani del paese, tutti tra i 19 e 23 anni, tre dei quali indagati per tentato omicidio in concorso e non più di lesioni gravissime come ipotizzato nella prima fase delle indagini.
Due sono finiti agli arresti domiciliari per un altro è scattato l’obbligo della firma.
Il 19enne, il principale indiziato che avrebbe agito materialmente, avrebbe sparato al torace un 20enne di Serino ‘colpevole’ di frequentare la sorella.
Dopo aver acquisito testimonianze e prove concrete (come le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella località in questione) i Carabinieri della Compagnia di Baiano hanno dato “esecuzione all’ordinanza applicativa di misure coercitive degli arresti domiciliari e dell’obbligo di presentazione alla P.G. emessa dal Gip del Tribunale di Avellino nei confronti dei tre giovani”.
A descrivere l’azione concretizzata dal branco è stato il Colonnello Massimo Cagnazzo oggi in conferenza stampa presso la sede del Comando Provinciale di via Roma.
IL FATTO
I fatti risalgono alla sera del 9 gennaio del 2018. Tramite un appuntamento telefonico il 20enne di Serino, vittima dell’atto punitivo, incontra il fratello della sua ragazza a Contrada. Entrambi raggiungono il luogo dell’appuntamento, accompagnati dai rispettivi amici. Tra l’altro insieme alla vittima, inconsapevole di quello che sarebbe accaduto di lì a poco, c’era anche il fratello.
L’autore del gesto ha affrontato nell’immediato la vittima, insieme al branco (sei ragazzi, tutti tra i 19 e i 23 anni) minacciandolo di morte e puntandogli la pistola alla tempia. Arma – come dichiarato dal Comandante in conferenza stampa – legalmente detenuta dal padre ma all’interno della quale erano stati inseriti due proiettili che non corrispondevano al calibro della pistola. Il primo colpo non è partito, così la vittima insieme ai suoi amici ha tentato di scappare, ma invano, visto che è stato trattenuto da uno dei giovani del branco. In quel momento sarebbe partito un colpo di pistola. L’autore del terribile gesto ha sparato colpendo il 20enne al braccio sinistro, a pochi centimetri dal cuore. Prova tangibile che l’azione non era stata accidentale ma mirata al ferimento del ragazzo.
Il giovane di Serino è riuscito a raggiungere l’auto, tra l’altro accerchiata e danneggiata durante la tentata fuga, per dirigersi in pronto soccorso (dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico). Da quel preciso momento sono scattate le indagini che hanno portato i militari alla svolta del caso “e all’accusa per concorso in tentato omicidio pluriaggravato mediante l’uso di arma da fuoco, per aver compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco a provocare la morte del ventenne”.
Le indagini hanno dal principio riguardato tutto il branco poi si sono focalizzate su chi materialmente avrebbe agito in questa terribile circostanza: il 19enne che avrebbe materialmente premuto il grilletto e un 22enne, entrambi agli arresti domiciliari. Per il terzo complice, un 23enne, è scattato l’obbligo di presentazione alla P.G. Tutti e tre sono incensurati.
Durante le indagini è emerso che la vittima, mentre era ricoverata in ospedale, avrebbe ricevuto un messaggio vocale dall’autore dell’atto punitivo in cui nuovamente si intimava di non andare più a Contrada (“Contrada è peggio di Scampia”, avrebbe detto il principale indiziato per spaventarlo).
A lavorare al caso sono stati i Carabinieri della Compagnia di Baiano e della Stazione di Forino, coordinate dalla locale Procura della Repubblica diretta dal Procuratore Rosario Cantelmo.
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