Tentato omicidio a Rotondi, il pm: fu un regolamento di conti, condannate i due imputati

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ROTONDI- “Un regolamento di conti, l’ unica ragione plausibile per comprendere perché i due imputati sono andati a casa delle persone offese. Ce lo rileva un dettaglio che è evidente, come siano scappati a casa della coppia dopo l’ennesimo motivo di frizione, quello legato alla presunta introduzione in casa delle parti offese”. E’ uno dei passaggi chiave della requisitoria del pm Fabio Massimo Del Mauro conclusa poco fa davanti al Tribunale Collegiale di Avellino nel processo per il duplice tentato omicidio avvenuto il 2 giugno del 2023 a Rotondi. Al termine dello stesso il sostituto procuratore ha invocato una condanna a 9 anni di reclusione per tentato omicidio nei confronti di Giuseppe Luciano, che avrebbe materialmente colpito due persone all’interno dell’abitazione dove era scoppiata una lite furiosa e cinque anni per la sua compagna, Concetta Esposito, per il concorso ed il ruolo più defilato ma consapevole nella vicenda. “Loro sono andati con l’intenzione di regolare i conti- ha spiegato il pm Del Mauro riferendosi ai due imputati- Andando al nucleo essenziale della vicenda, sfrondando tutta l’istruttoria da elementi pure contraddittori emersi nelle dichiarazioni delle parti offese, si puo’ concludere che i due imputati sono andati per chiudere i conti su vecchie acredinie Luciano ha portato il suo coltello, credo che su questa ricostruzione non ci possano essere dubbi”. Tutti avrebbero saputo, nella ricostruzione dei fatti avanzata dal pm, quello che sarebbe avvenuto. Il sostituto Del Mauro ha anche ricostruito i fatti:
“Il giorno del compleanno le parti offese vanno a fare una gita fuori porta e al ritorno scoprono che qualcuno aveva fatto accesso alla loro abitazione. A seguito della visita non ammessa mancavano oggetti preziosi e gli viene indicato che ad accedere sia stato tra gli altri l’imputato.
A seguito di ciò la compagna di uno dei feriti andava a casa dei due imputati per chiedere conto della situazione e invitarli a casa loro. A seguito di questa intrusione e della richiesta di chiarimento, la coppia si sarebbe recata a casa delle due coppie. Sarebbero giunti all’ora di cena, quando stavano apparecchiando la tavola. Mentre il L.F faceva avanti indietro e l’ altro ferito era sul salotto perché aveva bevuto ed era assopito, sarebbe scoppiata una discussione. Perché uno dei feriti chiedeva il motivo dell’ intrusione. Una lite violenta, quando il Luciano Gisueppe avrebbe colpito prima E.m e poi L.F. questa la ricostruzione emersa dalla lettura delle dichiarazioni emerse alla luce delle testimonianze delle parti offese. La domanda è: questa versione è attendibile?
Non c’è dubbio che sono emerse delle ipotesi e scenari alternativi su cui le persone offese non hanno chiarito. Il punto fondamentale è capire se questi dati siano rilevanti. Perché di contraddizioni , apparenti lacune c’è ne sono. Sono dati essenziali per ricostruire il dato fondamentale del Nucleo storico del fatto che dobbiamo comprendere oggi? . Non del tutto attendibile tornando alla domanda. Perché ci sono degli antefatti su cui le persone offese sono state lacunose”. Richiesta a cui si è associata la parte civile. Nella prossima udienza, già fissata per il 6 novembre, dovrebbero essere completate anche le discussioni difensive, degli avvocati Vittorio Luigi Fucci (oggi in aula c’era l’avvocato Mirko Palillo) e dell’avvocato Teresa Meccariello e a meno di richieste di replica del pm anche la sentenza.
Aerre