La maggioranza che sostiene il sindaco Paolo Foti tornerà a riunirsi questo pomeriggio per decidere sul futuro del Massimo cittadino. In realtà ci sarà poco da ragionare perché, dopo la riunione flop di due giorni fa, l’ipotesi in campo non è cambiata. Resta in piedi, infatti, la proposta illustrata dal sindaco ai suoi consiglieri: affidare l’intera struttura in gestione a un terzo soggetto.
In pratica il Comune si prepara a mettere a bando tutto il “Carlo Gesualdo”, e non solo l’organizzazione della stagione teatrale, dietro il pagamento di un fitto annuo che sarà inferiore a 400 mila euro.
La proposta era stata illustrata due giorni fa in maggioranza trovando, però, il malcontento di una parte dei consiglieri presenti, come Enza Ambrosone, Lorenzo Tornatore, Adriana Percopo e Nicola Poppa. Per questo in quella sede si è preferito di rinviare ogni decisione al nuovo incontro.
«E’ stato chiesto, a chi ha delle perplessità, di presentare un’altra proposta – spiega l’ex capogruppo Pd, Ida Grella -C’è, però, un punto fermo nella delibera di consiglio comunale in cui si dice che, prioritariamente, il teatro non deve chiudere. Si faranno tutti gli sforzi possibili per tenerlo aperto. Chi ha perplessità sull’affidamento all’esterno proponga un’altra strada, bisogna essere coerenti».
In assenza di diverse proposte, dunque, si seguirà la strada dell’affidamento in gestione dell’intera struttura. Dopo la discussione di oggi in maggioranza, l’atto già domani potrebbe essere licenziato dalla Giunta comunale, per poi inserirlo nel prossimo consiglio comunale. A conti fatti, però, l’unica strada percorribile individuata dall’amministrazione sarebbe quella proposta dal sindaco, soprattutto a causa delle difficoltà economiche in cui versa l’ente.
«Per reperire 51 mila euro e garantire le utenze fino a dicembre e la guardiania, abbiamo dovuto raschiare il fondo del barile creando anche qualche malcontento – ricorda la Grella – Un eventuale funzionamento in house prevede un impegno di spesa di minimo 300 mila euro, soldi che oggi non ci sono, quindi serve un’altra proposta. In assenza di questa si procederà con l’affidamento in gestione dell’intero teatro».