Marco Imbimbo – Le commissioni congiunte “Cultura” e “Trasparenza” bocciano l’ipotesi di esternalizzazione del Massimo cittadino, avanzata dal sindaco Paolo Foti. E lunedì in Consiglio sarà bagarre.
Il Teatro “Gesualdo” vive la sua condizione più critica da quando sono cominciate le peripezie che ne stanno minando la sua esistenza stessa. Senza una stagione teatrale, con troppe incertezze sulla sua gestione e con una mole di debiti da pagare, ma non si sa ancora secondo quale formula. Allo stato attuale è questo ciò che emerge in maniera ancora più preoccupante dopo l’incontro congiunto delle due commissioni.
Sul tavolo c’erano da affrontare due questioni: la sua gestione e la liquidazione. Il primo punto ha fatto registrare una netta presa di posizione contraria alla proposta del sindaco Foti. Ad eccezione di Ida Grella, tutti i componenti hanno bocciato l’ipotesi che lunedì arriverà in Aula. Compreso i consiglieri di maggioranza Laura Nargi, Adriana Percopo e Barbara Matetich.
«È una proposta che non propone, non entra nel merito e nel metodo delle questioni, non stabilisce come in realtà portare avanti questa gara, definendo dei principi e, allo stesso tempo, non pensa come fare per trovare forme di reddito per diminuire l’erogazione degli importi che il Comune deve dare al teatro», denuncia il presidente della commissione “Trasparenza”, Dino Preziosi.
«Andremo in Consiglio con un parere negativo delle commissioni e vediamo se lì la maggioranza si ritrova», sottolinea l’esponente d’opposizione, Giancarlo Giordano. «Siamo arrivati a svolgere un lavoro delicato su una questione spinosa e seria per la città in queste condizioni: senza una proposta consolidata dell’amministrazione e in disaccordo con la sua stessa maggioranza».
Lunedì, dunque, ci sarà l’ennesima bagarre in Aula sul teatro, in un Consiglio comunale che non sarà lacrime e sangue solo perché «le lacrime sono finite e il sangue pure – ironizza Giordano – ci aspetta un consiglio comunale in cui la confusione, su un argomento così delicato, sarà ancora sovrana».
Non solo gestione, perché la commissione “Trasparenza” ha fatto il punto della situazione anche sulla liquidazione, con il commissario Chiauzzi che ha illustrato il lavoro svolto finora. «Al momento sono 790 mila euro le istanze di pagamento ricevute, circa 120 mila potrebbero non essere liquidate perché la certificazione non è completa», spiega Chiauzzi. Il suo compito consisterà nel quantificare la massa debitoria, mentre i conseguenti pagamenti non saranno di sua competenza: «Ultimato il piano di estinzione – spiega il commissario liquidatore -verrà portato in Consiglio Comunale dove si deciderà come procedere». Anche sulla possibilità che Palazzo di Città possa rivalersi su chi ha materialmente ha contratto questi debiti, Chiauzzi spiega: «Il Consiglio è sovrano e si deciderà in Aula».
Una situazione, quella economica del teatro, che desta più di una preoccupazione, come sottolinea il presidente di Commissione, Preziosi: «Si sta verificando ciò che annunciai in consiglio comunale, cioè che la bocciatura della presa d’atto di quei debiti e la mancata approvazione del bilancio 2015 hanno messo in difficoltà tutta la vita del Teatro. In quella sede spiegai che stavano scavando la tomba al “Gesualdo” perché sarebbero stati costretti a ritornare in Consiglio Comunale e verificare la debitoria che viene esposta, analizzando debito per debito quale può essere dichiarato fuori bilancio e quale no. Siccome sono debiti contratti da terzi e non impegnati, dal mio punto di vista sono tutti non imputabili come fuori bilancio».
Insomma, secondo Preziosi, sorgerà un problema molto serio quando arriveranno i debiti in Aula e sulla conseguente modalità di pagamento. Altro problema molto serio, riguarda il mancato pagamento dell’Iva in passato: «Secondo il liquidatore – spiega Preziosi – questo onere spetterà al soggetto responsabile che non ha fatto i versamenti, però questo soggetto responsabile non è il Teatro in quanto la partita Iva è unica con il Comune. Quindi bisognerà capire cosa verrà fuori dal valzer delle responsabilità».
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